Quell'inferno dei cavalli è una vergogna per tutti

Impunito il contadino responsabile dei maltrattamenti. E le adozioni ancora bloccate dalla burocrazia

Quell'inferno dei cavalli è una vergogna per tutti

Una mattanza senza fine: centinaia di animali malnutriti, malati o molti già morti, abbandonati dalle istituzioni a pochi chilometri da Roma. Il caso denunciato da Italian Horse Protection e ripreso da Striscia la Notizia ha dato inizio due mesi fa al sequestro di circa 200 animali trovati a Colleferro, in condizioni tremende, che ad oggi non sono ancora cambiate. Cavalli senza acqua né cibo, feriti e malati, bisognosi di cure, lasciati in mezzo al fango in condizioni precarie accanto alle ossa dei loro compagni. Molte sono cavalle gravide dei loro puledri ed ogni giorno continuano a morire.
Quello di Colleferro è il più grande sequestro di cavalli mai avvenuto in Italia, dietro tutto questo c'è un contadino che 15 anni fa iniziò a liberare nei vari terreni di Colleferro, Paliano, Valmontone e Segni, cavalli, asini e muli, abbandonandoli così ad una triste fine. Lo scopo dell'uomo era intimidire gli altri contadini della zona lasciando pascolare liberamente gli animali e quindi impedendo la coltivazione dei terreni. Oggi, dopo la scoperta di questi maltrattamenti, l'uomo è ancora a piede libero e non è stato neppure posto in stato di fermo. Di questa vicenda se ne stanno occupando le associazioni, Italian Horse Protection, Enpa, e il Rifugio degli Asinelli, prendendosi anche carico degli interi costi di mantenimento e delle varie cure. C'è molta gente disposta ad aiutare questi animali, ad adottarli, ma come spesso succede in Italia se viene messa di mezzo la burocrazia tutto si blocca. Il sequestro non può andare avanti perché manca il via libera delle istituzioni. Intanto i cavalli continuano a morire e l'incubo di questi poveri animali non ha fine.
Fino ad ora sono stati sequestrati e quindi in un certo senso salvati 104 animali, la maggior parte cavalli. Ne sono stati già affidati circa 70, di cui 40 al Corpo Forestale dello Stato e 21 al Rifugio degli Asinelli, ma restano ancora molti gli animali da mettere in salvo, almeno 80.
Dopo il sequestro, a causa delle sofferenze e della denutrizione patita per mesi, ne sono deceduti dieci. L'ultima, una cavalla gravida, non ancora formalmente sequestrata, è stata trovata sventrata.
Bisogna mettere fine a tutto ciò, il sequestro-salvataggio deve andare avanti, bisogna velocizzare i tempi. Servono aiuti economici ed è necessaria una struttura dove portare gli animali, perché quella attuale non è idonea.


IHP ha fatto appello a Nicola Zingaretti, nuovo presidente della Regione Lazio e presidente uscente della Provincia di Roma, in modo che si interessi alla vicenda ed intervenga. Si chiede alle istituzioni di intervenire, si chiede, un po' di sensibilità.

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