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Selvaggia Lucarelli: "Fabio Fazio non è un martire"

Selvaggia Lucarelli si sfila dal piagnesteo della sinistra per il passaggio di Fabio Fazio dalla Rai a Discovery, ma non perde occasione di attaccare "la peggiore destra di sempre"

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"Leggo una partecipazione commossa per l’arrivederci di Fabio Fazio alla Rai, una partecipazione così addolorata che per un attimo, aperto twitter, ho pensato che Fazio ci avesse lasciati ed ero addolorata pure io. Poi per fortuna ho scoperto che va tutto bene, ha chiuso un contratto milionario con Discovery". L'invettiva arriva dalla persone più insospettabile, Selvaggia Lucarelli, che su Instagram ha pubblicato una lunga dissertazione sulla Rai.

"Attenzione, non sto ridimensionando nulla, sto solo cercando di non partecipare a funerali di gente che è, per fortuna, in buona salute, e che scappa da dove in definitiva rischiava una pallottola", continua la Lucarelli che respinge l'idea che Fabio Fazio sia stato "cacciato", ma che se ne sia voluto andare dopo aver capito "che tirava una brutta aria". Secondo l'opinionista del Fatto Quotidiano, in Rai, non sta accadendo nulla di diverso rispetto al passato, ossia che chi governa detta le regole. "Sta succedendo più o meno quello che succede da sempre: amici, pedine o soldatini piazzati nelle roccaforti dei tg, dell’informazione e dell’intrattenimento, scambi di favori e qualche bilanciamento per accontentare pure gli altri, nulla di nuovo sotto il sole", sentenzia la Lucarelli che, poi, ritorna a parlare del conduttore di Che tempo che fa precisando che lui non rientra affatto nella categoria dei raccomandati o dei mediocri.

"Fazio è sicuramente un fuoriclasse sotto molti aspetti, ma di fatto, con la sua tv ha sempre fatto politica, almeno su alcuni temi, immigrazione su tutto", ammette la Lucarelli che aggiunge: "Ha scelto ospiti, spesso politici e intellettuali, vicini alla sua idea di mondo civile e ne ha chirurgicamente evitati altri, ha fatto una tv gentile e onesta, mai rivoluzionaria, sotto alcuni aspetti perfino reazionaria". Insomma, Fazio si è circondato"amici e appartenenti alla scuderia del suo potentissimo agente" e, in definitiva, ha fatto "politica". Ma sottolinea: "Per me ha fatto bene, sia inteso". La Lucarelli invita a "non fare di Fazio un martire, perché non lo è", dal momento che lo attende il contratto con Discovery "lo renderà ricco" e visto che molto probabilmente il suo pubblico gli resterà fedele. Ma non solo. Il vero problema è che "la politica in Rai ha sempre tagliato teste, a destra e a sinistra", ma gli altri sono stati epurati "senza funerali". Secondo l'opinionista, il governo Meloni sta "presidiando con convinzione tutti gli spazi della cultura".

Ammesso pure che questo corrisponda al vero (ma non è così) è alquanto discutibile quanto sostiene subito dopo, ossia che la sinistra abbia ceduto "spazi a gente di destra che si spacciava per gente di sinistra". Non poteva, poi, mancare l'attacco a Matteo Salvini per il suo tweet "da bulletto del liceo" e agli esponenti di centrodestra descritti come "orrendi e ben determinati a rimpiazzare quella che loro credono sia una pericolosa egemonia della sinistra". Insomma, secondo la Lucarelli, il centrodestra manca di "eleganza" perché, in realtà, "non c’era alcuna egemonia" e, in fondo, i leader sono stati accolti bene da quella parte di sinistra "che - scrive parafrasando la citazione fatta da Elly Schlein - li ha visti arrivare (cit.)" e che anziché lasciare le "proprie poltrone" ha preferito cambiare "il colore della tappezzeria".

In conclusione, le critiche più feroci la Lucarelli le riserva "per chi resta al suo posto fingendo di presidiare qualcosa, mentre strizza l’occhio alla peggiore destra di sempre".

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