Travaglio canta con Battiato Per l'«Unità» è una stonatura

È nata una nuova stella nel firmamento delle popstar: Marco Travaglio. Chi? Sì, Travaglio, il vicedirettore del Fatto Quotidiano, il Pinotto di Annozero. Proprio lui, domenica, durante il concerto di Franco Battiato al Foro Italico di Roma, serissimo, tutto incuffiato, è salito sul palco in versione menestrello al fianco del suo idolo e ha gorgheggiato L'era del cinghiale bianco (nella foto con il maestro Battiato), in quello che doveva essere un duetto a sorpresa. Folla in visibilio. L'Unità imbronciata. In un articolo, non firmato, il quotidiano comunista critica la performance di Travaglio definendolo «trombone di lusso». In verità, il pallino per Battiato ce l'ha sempre avuto. Nel 2010, da Victor Victoria, si cimentò in un'imitazione del cantautore siciliano.

E guarda caso, proprio domenica, 11 anni fa, moriva Indro Montanelli, diventando per Travaglio il posto preferito su cui mettere il cappello. Cerco un centro di gravità permanente, che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente... L'era del Travaglio bianco è iniziata.

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