Il gioco «spara alla Melandri» non è ancora finito. E le bordate continuano ad arrivare da più parti: destra e sinistra, isole comprese. La bufera sulla nomina della bionda ex ministro per i Beni e le Attività Culturali con il governo D'Alema, Giovanna Melandri (nella foto), alla presidenza della Fondazione Maxxi, continua. Ieri è stata la volta del prezzemolino Matteo Renzi, che commenta tutto e tutti: «La Melandri al Maxxi? Facciamoci del male. Com'è possibile dopo il Parlamento avere subito lo scivolo del Maxxi?», si chiede il rottamatore. Ma lei dice che lo fa solo per spirito di servizio e che non percepirà stipendio. Sono in corso interrogazioni parlamentari e un esposto alla magistratura. «Si è autoproclamata tecnico.
In Italia è permesso anche questo: darsi le promozioni da soli», dice Adriano La Regina, presidente dell'Istituto nazionale di archeologia e storia dell'arte. Ma lei insiste: «Trasformerò il museo nella Tate Modern italiana. Ai miei detrattori dò appuntamento fra tre anni per valutare i risultati». Che passino in fretta...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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