RomaNicola Zingaretti non paga: 13 cliniche chiudono, 1.800 pazienti rischiano di trovarsi senza assistenza e 2.000 dipendenti senza lavoro. Questa la denuncia di Carlo Trivelli, presidente del San Raffaele, il Gruppo di proprietà della famiglia Angelucci che conta 13 strutture sanitarie tra Roma e Lazio. Accusa prontamente respinta dal governatore del Lazio, Zingaretti (Pd): i soldi richiesti dal San raffaele, dice, «non sono esigibili».
Non la pensa così Trivelli che al termine di un confronto con i sindacati annuncia che non ci sono i soldi per comprare i farmaci e per pagare i dipendenti perchè il governatore non paga. «Il mancato rispetto da parte della Regione Lazio degli accordi sottoscritti solo il 31 luglio priva il San Raffaele della liquidità necessaria per garantire la prosecuzione delle attività del gruppo - dice Trivelli - Sarò costretto a chiudere tutte le strutture del Lazio ed ad attivare le procedure per la messa in mobilità di oltre 2.000 dipendenti».
Trivelli ha inviato a Zingaretti, che è il commissario regionale alla Sanità, ai prefetti delle province interessate e ai dirigenti delle Asl competenti un telegramma annunciando «l'immediata ancorchè temporanea sospensione di tutte le attività sanitarie con progressiva cessazione di ogni rapporto di lavoro con i dipendenti ed i collaboratori». Nello stesso telegramma il San Raffaele sollecita quindi gli ambulatori e le strutture sanitarie di riferimento sul territorio ad attivarsi per accogliere i pazienti attualmente ricoverati presso le cliniche del gruppo «entro 72 ore». Si profila quindi un drammatico momento di passaggio per 1.800 pazienti seguiti in day hospital o ricoverati che rischiano di trovarsi senza assistenza sanitaria, a meno di un nuovo accordo ma Zingaretti respinge al mittente le accuse e nega che la Regione abbia «alcuna responsabilità circa la decisione unilaterale del San Raffaele di sospensione delle attività». Le somme richieste dal San Raffaele, oltre 11 milioni di euro, insiste Zingaretti «non sono esigibili» visto «un recente giudizio del Tribunale Civile di Roma che in data 21 marzo ha rigettato le istanze del San Raffaele».
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