Iona Pokrovskij

Si chiamava Vladimir ed era nato nel 1888 nella città di Kaluga. Rimasto presto orfano, studiò nel seminario cittadino e all’accademia teologica di Kazan’. Qui prese i voti monastici col nome di Iona e fu ordinato sacerdote. Iona Pokrovskij era uno dei tanti figli spirituali del famoso eremo di Optina, di cui era solito frequentare gli starcy per averne consiglio e benedizione. Quando il colpo di stato bolscevico diede inizio agli orrori della rivoluzione comunista, senza esitare si schierò e, nella guerra civile tra «bianchi» e «rossi» che seguì, il Pokrovskij si arruolò come cappellano nelle truppe controrivoluzionarie del generale Kolcak. Anzi, divenne il capo di tutti i cappellani militari dell’armata zarista.
Dopo la sconfitta di Kolcak, padre Iona, come moltissimi altri, riparò in Cina. Qui raggiunse la capitale Pechino ed esercitò il suo ministero nella missione russa. Diventò ben presto un punto di riferimento per i profughi russi e nel 1922 venne consacrato vescovo di Chankou. Scrive Il ’ja Semenenko-Basin nell’opera da cui traggo queste notizie (Eternamente fiorisce, edizioni La Casa di Matriona) che il vescovo Pokrovskij operò soprattutto in Manciuria e nella Cina centrale, regioni sotto la giurisdizione del sinodo della Chiesa russa all’estero. Insegnava nel ginnasio degli emigrati ad Harbin.

Pur dovendo partire praticamente da zero, riuscì a fondare una scuola elementare per i figli dei profughi e addirittura dei corsi di filosofia e teologia. Morto nel 1925, fu canonizzato nel 1996. Ah, segnalo l’importante Messale festivo tradizionale (Fede & Cultura).

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