Continua anche oggi il dolente elenco dei sacerdoti polacchi uccisi dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e beatificati nel 1999 da papa Wojtyla. Il Pawlowski, cinquantadue anni, era rettore del seminario di Kielce. Arrestato nel 1941 dalla Gestapo, fu deportato nel lager di Dachau, dove venne eliminato tramite impiccagione l'anno successivo. A Dachau aveva trovato il collega Grelewski, trentacinque anni, prefetto degli studi nel seminario di Radom. Tutti e due furono impiccati nella stessa esecuzione. La vera storia dell'ultima guerra mondiale, nomi e battaglie a parte, non si potrà mai conoscere, bisogna rassegnarsi. Infatti, a differenza della precedente (che pur fece molti più morti), è ancora sepolta dalla propaganda e da interessi politici acquisiti. Alcuni dei suoi protagonisti sono stati dipinti, e continuano ad esserlo, come pazzi paranoici, cosa che ha vietato e vieta di studiarne le motivazioni geopolitiche. Lo stesso tipo di inquinamento ideologico impedisce, del pari, di approfondire quelle dei vincitori, così che i motivi di ben due guerre tedesche contro tutti rimangono, a ben pensarci, ancora intatti. Forse il punto oscuro più oscuro rimane la cessione di mezzo mondo a Stalin senza contropartite, col risultato che la Seconda Guerra Mondiale è veramente finita, si può dire, appena l'altro ieri.
Almeno in Europa. Qui da noi, in Italia, invece, continua ancora. Cambiamo discorso: vi consiglio la lettura del bel libro di Christian-Roland Marcel Richard La Guardia Svizzera Pontificia nel corso dei secoli (Leonardo International).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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