Il problema è stato risolto, prima la principessa e quindi il re. Dunque le iniziali della coppia più bella del mondo così recitano su tazze, cuscini, piatti, creati e venduti per il matrimonio del ventinove di aprile prossimo: C W. In caso inverso figuratevi voi che cosa si scriverebbe e si direbbe su William, Arthur, Philip, Louis Windsor e Catherine Elisabeth Middleton. Gli inglesi sono attenti alla forma, soprattutto alla forma, ma devono fare i conti con il primo caso, nella storia della famiglia reale, di un matrimonio poco regale, essendo la Catherine Kate una borghesissima, pure agiata e benestante, figlia di Michael e Carole, commercianti di cappellini di carta, trombette, stelle filanti e amenità varie ma mica ambulanti, anzi fatturato ultramilionario, chi vuole organizzare una festicciola con i fiocchi per i propri pupi si rivolge alla Party Pieces la ditta per la quale Kate e sua sorella Pippa, sarebbe Philippa ma non siamo a Buckingham please, posavano nei depliant, vestite da principesse, con diadema e strascico. Catherine detta Kate si era portata avanti con il lavoro sin dall’adolescenza. William le piaceva da pazzi, aveva incollato nella stanzetta del collegio femminile di Elmhurst, la fotografia a colori del figlio di Diana e di Charles. Lui stava ben dritto, vestendo blujeans aderentissimi e calzando stivaloni di reduce da cavalcata. Era bello, anzi il più bello,mentre lei,Catherine,aveva patito anche il bullismo nel collegio femminile di Downe House, dove le compagnette di scuola le facevano lo sgambetto, rubavano giornali, libri, qualche maglione e allora i Middleton spostarono la piccola Kate (sembra un brano dei Pooh) al Marlbororugh roba mista. La ragazza si riscattò, ogni sera, con la sodale Jessica Hay, alzava la gonna, calava le mutandine e mostrava il sedere, dalla finestra, ai maschietti della camerata al di là del giardino. In inglese chiamasi mooning, la luna è tonda e pallida ma Kate venne soprannominata middlecul, non proprio una cosuccia da principessa o regina. E dire che i ragazzi l’avevano presa in giro per la sua bruttezza, addirittura aveva scritto le pagelle sui tovaglioli durante la refezione: tutti 2, congratulations. Altri tempi. Kate, crescendo, costrinse i suoi compagni di collegio a cambiare voto, i Middleton facevano sempre più cassa,così le due figlie,insieme con l’unico maschio, James, si erano fatti graziosi e seducenti, la Pippa più della Kate. Ora, come detto, la ragazza guardava in tivvù la storia dei Windsor, così come i suoi genitori avevano seguito le vicende di Diana e di Charles, adesso era l’ora di William e di Harry, due teste calde ma interessanti, per ovvio motivo, come avrebbe detto Holmes «elementare Watson». La partita di polo tra i Marlborough in casacca rosso e nera e la scuola di Eton in azzurro beige fu l’occasione, apparve William e fu come l’arrivo dei Beatles sul palco. Kate era la più alta di tutte, non ebbe bisogno di sollevarsi sulle punte. «Quando ho conosciuto Kate sapevo che aveva qualcosa di speciale. Sapevo che avrei voluto approfondire la conoscenza ». Così mormorò William che, intanto, se la faceva con Emma, nipote di Camilla, nuova moglie di daddy Charles. Per evitare tragedie a Buckingham, il flirt durò poco, William cercò fuori casa anche se sembra che tale sir Thomas Fairfax, quadrisavolo da parte di Middleton padre, personalità del XVII secolo, fosse un antenato di casa Windsor, dunque William e Kate sarebbero cugini di quindicesimo grado. Si sa della vacanza di studio a Firenze, per mesi tre, di Kate. Si sa del suo equilibrio, le basta un bicchiere di rosso per andare di traverso, si sa del primo bacio, si sa della malinconia per la lontananza, si sa che Kate è, per il popolo, la nuova fiaba, dopo Diana. Uguale e diversa, normale e unica, bella e distante, pronta da sempre, da quando vestita da poverella recitava a scuola ne «Il delitto del fienile rosso» e all’indovino, che le preannunciava un futuro roseo, domandava: «Mi porterà lontano da qui», «Sì a Londra e sarà un bell’uomo, un ricco gentiluomo e si innamorerò di te e ti sposerà». Tutte queste primizie vengono proposte in settimane e giorni di fermento sull’isola di Elisabetta e laddove la casa reale provochi incantesimo.
Si contano decine di pubblicazioni su vita e miracoli di William e di Kate, non c’è foglio che non proponga uno scoop, in Italia sono usciti, per i tipi di Sonzogno «Sarò regina, la vita di Kate Middleton come me l’ha raccontata lei» scritto da Federica Brunini depositaria della kateide; e per Sperling &Kupfer«William e Kate, una storia d’amore regale»di Christopher Andersen, grande esperto della monarchia inglese. Si preannunciano altre opere, prima e dopo l’evento.Conoscendo gli inglesi, prevedo anche durante. Intanto Dio salvi la regina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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