L’Agricole tratta con gli Enti di Banca Marche

da Milano

Dopo aver ottenuto Cariparma in cambio dell’ok alle nozze di Banca Intesa con Sanpaolo, i francesi del Crédit Agricole provano ad aggiudicarsi le chiavi di Banca delle Marche giocando alla pari con le tre fondazioni azioniste di riferimento. Anche se al momento non sembra essere stata formalizzata alcuna proposta, secondo quanto ricostruito dall’agenzia Radiocor, il gruppo di Renè Carron sarebbe disposto a entrare in minoranza, rilevando un pacchetto paritetico a quello in mano ai tre enti.
Ieri i vertici dell’Agricole erano presenti in forze a Milano per illustrare il nuovo piano industriale di Cariparma, che conta di raggiungere nel 2010 un risultato lordo di gestione pari a un miliardo, con una crescita annua del 12,9 per cento. Il gruppo ha poi alzato a 253 milioni le sinergie previste dall’integrazione e ha pianificato entro il 2009 l’apertura di altri 100 sportelli retail (27 i centri private e imprese) così come la crescita nella bancassicurazione.

Quanto alle acquisizioni il presidente di Cariparma Ariberto Fassati ha invece bocciato ogni asse con Bpm («la governance interna è un problema, non ci sono possibilità di integrazione») e l’ad di Agricole, Georges Pauget, ha frenato su Mps.

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