Sono dispiaciuto di vedere su un quotidiano rispettabile come il Giornale il pezzo, mi riesce difficile definirlo un articolo, pieno di opinioni distorte, di Rino Cammilleri pubblicato il 27 gennaio 2007 sotto il titolo «Caso Dink, quellomicidio allontana la Turchia dallEuropa».
Pertanto non ritengo opportuno esprimere un giudizio su un pezzo che non è da prendere sul serio né per il quale entrare in polemica. Mi limiterò solamente a portare allattenzione che laffermazione di Rino Cammilleri «cerano otto chilometri di corteo al funerale di Hrant Dink celebrato dal patriarca Mesrob II. Tutti armeni». Non coincide con le notizie riportate sulla stampa internazionale e nemmeno con quelle riportate da il Giornale ai suoi lettori. Il signor Cammilleri nel suo pezzo diventa talmente schiavo dei propri pregiudizi che ignora completamente la sensibilità di centinaia di migliaia di turchi che hanno condannato questo vile attentato commesso contro Dink e hanno gridato «Oggi tutti noi siamo Armeni».
Con la speranza che un giornale rispettabile e importante per la formazione dellopinione pubblica non dia spazio alle scritte incoerenti che mirano solamente a macchiare un Paese e il suo Popolo, desidero esprimere la mia disponibilità a collaborare sempre per lo scambio di idee e informazioni relative al mio Paese.
Ugur Ziyal
Ambasciatore della Repubblica di Turchia
Roma
Caro Ambasciatore,
ammetto di aver scritto il mio pezzo, come lo chiama lei, sull'omicidio di Dink sulla scia dell'indignazione e che abbia anche potuto travisare quel che leggevo sulle agenzie. Tuttavia, il mio commento era molto più ampio e si riferiva soprattutto alle contraddizioni di un Paese, il suo, che deve ancora lavorare su se stesso per poter aspirare all'ingresso nella Ue.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.