L’Ottocento s’accomoda in salotto e racconta una storia di mecenati

Alla Galleria d’Arte Moderna di Nervi il ritratto di Teresa Oneto Maglione. La mostra si potrà visitare fino al 4 giugno

L’Ottocento s’accomoda in salotto e racconta una storia di mecenati

Fabrizio Graffione

Ottocento in salotto, cultura, vita privata e affari tra Genova e Napoli, è il titolo della mostra dedicata a prestigiose opere sul filo conduttore dell'unione fra due note famiglie liguri e campane. L'esposizione si apre oggi alla galleria d'arte moderna a Genova Nervi e rimane aperta al pubblico fino al 4 giugno con apertura, eccetto il lunedì, dalle 10 alle 19.
In un immaginario percorso storico l'allestimento si snoda nelle sale del museo adiacente ai parchi di Nervi raccontando la storia avvincente di queste famiglie e delle rispettive città nel secondo Ottocento.
«Questa mostra - spiega Caterina Olcese Spingardi - vuole raccontare una storia in cui le vicende biografiche dei suoi protagonisti e le motivazioni e le passioni che ne hanno determinato le scelte esistenziali, sono apparse così intrecciate, in modo totalizzante ed asclusivo, con il loro interesse per l'arte e la cultura nelle sue più varie espressioni, da far sì che le due componenti, indissolubilmente legate, siano risultate un tuttuno non separabile».
Nel 1867 Teresa Oneto, figlia di un ricco negoziante e banchiere genovese, sposava a Genova il napoletano Benedetto Maglione, discendente di un'altrettanto illustre famiglia di origine ligure. È l'inizio di un'affascinante vicenda di interessi culturali vasti e originali. Dopo essersi messi in luce a Genova, dove, insieme con il padre di Benedetto, il senatore Girolamo, acquistarono alcuni importanti dipinti degli artisti liguri più innovativi del momento, Benedetto e Teresa si trasferirono stabilmente a Napoli. Qui la coppia si segnalò per un'intensa e appassionata attività di promozione culturale e collezionismo, spaziando dall'arte contemporanea alla bibliofilia, dalla musica alle arti decorative d'epoca. Mecenati di Domenico Morelli, che fu per loro anche consulente per l'arredamento e suggeritoe di scelte collezionistiche, i Maglione parteciparono come prestatori e acquirenti alle esposizioni napoletane, ma anche a importanti rassegne nazionali e internazionali. Mentre Benedetto raccoglieva nlla sua biblioteca un considerevole numero di incunaboli e volumi rari e di pregio, marito e moglie insieme, lui violinista e lei pianista, diedero anche vita a un noto salotto musicale. Definito vero tempio della musica, ospitò e sostenne giovani talenti e favorì la nascita di un gusto aggiornato sui grandi compositori europei all'epoca quasi del tutto sconosciuti in Italia. In parallelo si svolgeva la vicenda del pittore ligure Benedetto Musso, cugino dei Maglione, testimoniata da alcuni dipinti di particolare lirismo, evocativi della romantica e travagliata relazione amorosa che egli intrattenne con Erminia Radion, giovane moglie di un altro rappresentante della famiglia Maglione, anche lei donna straordinariamente anticonformista. La vicenda di questa famiglia consente di presentare opere d'arte di eccezionale qualità, firmate da alcuni dei maggiori protagonisti di quel tempo, come i meridionali Morelli, Gemito, Gigante, Palizzi, Dalbono, Tofano, D'Orsi, i settentrionali Induno e Ciardi, i liguri Luxoro, Rayper, D'Andrade, De Avendano e Musso, accanto a volumi antichi, ceramiche e porcellane, spartiti, manoscritti musicali e riviste d'epoca, abiti e suppellettili femminili.
La mostra, organizzata dalla soprintendenza per il polo museale napoletano e grazie anche al sostegno della fondazione Carige è quindi un invito a entrare in un salotto di quell'epoca, ricostruito per l'occasione, tramite un allestimento suggestivo. Salotto come luogo fisico, ma anche come dimensione di un fortunato incontro tra pubblico e privato, amore per il bello e passione per la vita. Prologo della mostra è il magnifico e sontuoso ritratto di teresa Maglione Oneto posto di fronte a un allestimento scenografico che ripropone l'atmosfera di un salotto dell'Ottocento. Gli organizzatori hanno anche pensato a una serie di appuntamenti. Il 23 marzo alle 17 c'è la conferenza su Genova e la classe imprenditoriale borghese del secondo ottocento, tra affari, imprese e traffici, il 30 marzo alle 17, Genova e gli artisti dell'epoca dalla pittura romantica alla scuola dei Grigi.

Il 19 marzo alle 17 è in programma il film «Carosello napoletano» girato nel 1954 da Ettore Giannini, la multiforme società napoletana attraverso tipi, caratteri, usi e costumi in uno spettacolo musicale brillante. L'ingresso alla mostra costa 7 euro. Nel prezzo è inclusa la visita alla galleria d'arte moderna di Nervi. Su prenotazione visite guidate per il pubblico adulto e per le scolaresche.

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