L’uomo che parla chiaro dimentica di fare i nomi

Diego Della Valle è un imprenditore di successo che ama intervenire nel dibattito pubblico. E sa colpire con la schiettezza delle considerazioni e delle invettive (fu lui a definire l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio «lo stregone di Alvito»). Insomma Della Valle è uno che si fa vanto di parlare chiaro, di fare nomi e cognomi e non trincerarsi dietro formule allusive. Ieri, però, ha smentito la sua fama. Ha dichiarato che «c’è un responsabile dietro i furbini» ed è «chi ha insegnato a tutti che si accorciano le strade, che si può fare tutto, basta essere più furbi degli altri». Ma non ha specificato chi sia questo «responsabile». Poi, parlando della scalata di Unipol a Bnl, ha giustificato il segretario dei Ds Fassino perché «forse è stato tirato dentro da uno che ha stratifato e ha finito col parlare un po’ troppo».

Ma non ha specificato chi sia questo «supertifoso» che «ha tirato dentro Fassino». Un vero peccato. Resta la curiosità di conoscere i due nomi. Se li facesse, Della Valle renderebbe un servizio all’etica di cui si dice paladino. E anche alla sua fama.

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