Tra lavoro e famiglia

Buoni pasto, telefonino, auto aziendale? Benefit dell’era preistorica, ormai. Il traguardo da raggiungere adesso è mettere insieme come un puzzle i pezzi tra lavoro e famiglia. Incombenze domestiche, figli, impiego si reggono su un equilibrio precario che spesso rischia di saltare al primo imprevisto. Ecco che il cosiddetto «welfare aziendale» diventa il benefit dei benefit. Dentro ci sta la flessibilità degli orari e il maggiordomo in ufficio, il telelavoro e la lavanderia interna. Per mamme e per papà. In par condicio. Il traguardo è lontano ma ci sono aziende che già si sono mosse in questo senso. E spesso quando vanno a tirare le somme scoprono che la conciliazione invece che grattacapi ha solo procurato dei notevoli vantaggi. In una sorta di circolo virtuoso che aiuta il dipendente a lavorare con maggiore tranquillità e quindi a rendere di più e meglio. Così per la prima volta il Comune di Milano ha promosso un bando rivolto alle aziende presenti sul territorio cittadino che abbiano un numero di dipendenti che va da 10 a 249 persone. Obiettivo: conciliare i tempi del lavoro con quelli della vita familiare. La domanda va inviata entro il 30 marzo a Protocollo@postacert.comune.milano.it (info 02-88.44.85.55, 02-88.45.34.59) «Per la prima volta il Comune di Milano ha deciso di incentivare le aziende che rendono compatibili i tempi di lavoro e della famiglia il bando vuole sensibilizzare le imprese milanesi che non hanno ancora adottato politiche di conciliazione. L’obiettivo è anche quello di creare nuovi posti di lavoro, aumentando così la produttività», ha spiegato l’assessore alle politiche per il lavoro Cristina Tajani. Di cose da fare ce ne sono tante. Servizi interni, orari flessibili, telelavoro come già avviene in molti paesi del Nord Europa. Una recente ricerca che la società Edenred ha affidato a AstraRicerche sul welfare dimostra che l’88,5 per cento dei lavorarori chiede servizi legati al nucleo familiare. E il 48,7 per cento non nasconde una profonda insoddisfazione per quanto offerto dalle aziende.

Da sottolineare anche un altro dato: il 38 per cento dei lavoratori è consapevole che il valore del welfare aziendale è l’incremento della produttività, per il 32% la riduzione dell’assenteismo, ma accresce anche il senso di appartenenza all’azienda (33%) oltre a valorizzare il capitale umano (32%) e migliorare il clima aziendale (30%).

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