Liguria a vele spiegate Il punto di «Dossier» su una regione virtuosa

Le imprese di Genova, la Superba, guardano al futuro. È tempo di bilanci e prospettive. Una Liguria, sempre più terra d'innovazioni, di industrie all'avanguardia e polo «intermodale», chiamato a sostenere la crescita e la sicurezza dei traffici commerciali italiani, nel mondo.
Un territorio concreto e fattivo - memore dell'antica Repubblica - al quale è dedicato il nuovo numero di Dossier - il periodico diretto da Raffaele Costa - in edicola nei prossimi giorni con il Giornale.
«Le parole non bastano, occorrono azioni concrete, rinnovo infrastrutturale e la dimostrazione, da parte della classe dirigente, che esiste un impegno reale a favore dei nostri capitani d'impresa - dichiara l'editrice Maria Elena Golfarelli -; la Liguria, e in particolare il suo capoluogo, ha saputo giocare le sue carte migliori, proprio nel periodo più buio per la nostra economia, reggendo meglio di molte altre regioni».
Su Dossier, parlano gli imprenditori artefici di questo risultato. Tra le pagine del periodico, una grande inchiesta sulle strategie, gli obiettivi e lo spirito che hanno permesso al tessuto produttivo locale di evolvere, nonostante tutto. In copertina, Paolo Odone, presidente di Unioncamere Liguria e Ascom-Camera di Commercio Genova, che riflette sul terziario. «Il settore turistico sta fronteggiando bene la crisi e le previsioni per la prossima estate sono favorevoli - dice Odone -; serve una visione complessiva che individui le priorità per il sistema economico locale».
Molti i progetti nell'agenda di Unioncamere. «Il sistema camerale chiede, innanzitutto, semplificazione e riduzione della pressione fiscale». Secondo Giovanni Calvini, presidente di Confindustria Genova, non ci si può più permettere di cadere in vecchi errori; dunque, non si devono sottovalutare gli aspetti più fragili dell'economia provinciale. «Il genovesato regge solo su pochi settori economici realmente trainanti - sottolinea Calvini -; l'edilizia è in persistente difficoltà. Se aggiungiamo lo stato “turbolento” della cantieristica, le prospettive immediate non sono rosee. Per incentivare realmente gli investimenti, c'è bisogno di una politica forte, mirata e continuativa su progetti di trasformazione del territorio, in grado di attirare nuovi insediamenti produttivi e di consolidare quelli esistenti».
Gli imprenditori liguri, però, non si arrendono. «È nei momenti di difficoltà che i veri leader emergono - aggiunge Golfarelli -: l'economia italiana, di questi tempi, non permette passi falsi. Solo i migliori ce la fanno. Il mercato premia chi lavora seguendo le regole della nostra cultura d'impresa più autentica. Quella che ha reso l'Italia la patria delle piccole e medie imprese. A questi leader, Dossier ha scelto di dare voce».
Una lunga intervista è dedicata anche a Marta Vincenzi, sindaco di Genova. «Entro il 2011, verrà ridisegnata la missione di Sviluppo Genova, una società di cui abbiamo acquisito il 51% nei mesi scorsi», spiega il primo cittadino. Un nuovo fronte di sviluppo che punterà sul porto, luogo storicamente strategico per Genova. «La sfida è conciliare in modo virtuoso sviluppo della città e scalo marittimo. Solo, così, Genova può recuperare il ruolo di capitale europea - conclude -; da qui l'importanza del potenziamento infrastrutturale.

E poi, la diffusione della telematica, il funzionamento dell'amministrazione pubblica e l'estensione delle relazioni tra le imprese». Sulle pagine del periodico, infine, un significativo intervento di Victor Uckmar, il più noto fiscalista italiano, che affronta il tema della riscossione dei tributi.

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