Roma - Contestazioni all’Università La Sapienza di Roma in occasione della presenza del presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenuto ad una lezione all’interno del rettorato. Alcune centinaia di studenti dell’Onda hanno attraversato la città universitaria con un corteo partito dalla facoltà di scienze politiche e alcuni striscioni sono stati esposti sulle facoltà di Giurisprudenza, Fisica e Lettere: "Criminale è chi vieta il dissenso", c’era scritto su uno degli striscioni, "Free Palestine", "La sicurezza del potere: controllo e repressione", "Frati e baroni, Fini e buffoni". Ma la protesta si è svolta in maniera abbastanza pacifica e i manifestanti non hanno neppure visto il presidente della Camera. "Lo schieramento delle forze dell’ordine era ingente - ha spiegato una ragazza dell’Onda - noi volevamo soltanto chiedere a Fini perché in parlamento i decreti sull’Università siano stati fatti passare col meccanismo della fiducia e senza dibattito".
Fini non si scompone: tutto previsto Il presidente della Camera non si scompone per la contestazione subita. Poi ai cronisti consegnerà un laconico "tutto ampiamente previsto" dicendosi "per niente" infastidito dalla contestazione.
Il rettore: erano meno dello 0,1 per mille "Se fossero stati tutti studenti e tutti della Sapienza sarebbero meno dello 0,1 per mille". Lo ha detto il rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Luigi Frati, commentando la contestazione degli studenti. "Ritengo invece - ha aggiunto Frati -, che da quando sono rettore alla Sapienza in questa Università si può parlare di tutto, ma ne parlano persone competenti". Riguardo alle proteste degli studenti, che oggi hanno anche contestato il sindaco Alemanno che aveva detto che La Sapienza "è in mano a 300 criminali", il rettore ha precisato: "Io non l’ho mai detto".
La Gelmini: università è luogo del dialogo Il ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini, esprime la propria solidarietà al presidente della Camera, Gianfranco Fini, per le odierne contestazioni alla Sapienza. "L’università - afferma in una nota - è sempre il luogo del dialogo e dello scambio di idee. Il presidente Fini, nel suo ruolo istituzionale, rappresenta tutti i cittadini italiani e per questo risulta ancor più inaccettabile quanto accaduto oggi nell’ateneo romano".
La Russa: intervenga la questura La "indecente gazzarra" messa in atto da "un gruppo di sedicenti studenti dell’ultrasinistra" in occasione della visita di Fini alla Sapienza "comporta la necessità che la Questura di Roma ponga le basi per un intervento in grado di far rispettare le leggi a chi ritiene di poter impunemente violare ogni norma penale prima ancora che ogni regola di civiltà politica". Lo dichiara il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Chi vuole scimmiottare antichi comportamenti di violenta privazione delle libertà basilari a chi la pensa diversamente - aggiunge La Russa in un comunicato - deve sapere che lo Stato è oggi in grado di dare pronte e risolutive risposte".
Cicchitto: fatto molto grave "La contestazione diretta contro il presidente Fini, al quale va la nostra piena solidarietà, è un fatto molto grave, che si inserisce in una lunga sequenza di avvenimenti dello stesso segno avvenuti in questi ultimi anni alla Sapienza, inammissibili in un luogo di studio e di ricerca qual è l’università".
Lo affer,a il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. "Ci auguriamo che l’autorità di polizia intervenga per identificare i responsabili e ponga in essere tutte le iniziative per prevenire in futuro simili episodi" conclude l’esponente del Pdl.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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