Il «Mal d’Africa» ha colpito i consiglieri dell’Emilia-Romagna

Più che il consiglio regionale dell’Emilia Romagna sembra il ministero degli Esteri. Le missioni del 2008? Dal 23 febbraio al 2 marzo scorso alcuni consiglieri regionali sono andati in Saharawi per verificare la costruzione di una scuola. Dal 13 al 20 marzo in Cile per incontrare le associazioni degli emiliano-romagnoli all’estero. Dal 14 al 21 aprile a Gerusalemme per sviluppare il dialogo interreligioso. Dal 17 al 24 maggio sono tornati in Saharawi per verificare l’attuazione dei progetti umanitari. Dal 18 al 20 giugno erano a Parigi per partecipare alla conferenza nazionale sul Sahara occidentale. Dal 29 giugno al 3 luglio a Liverpool per commemorare l’affondamento dell’Arandora Star. Dal 6 al 14 settembre in Australia per incontrare altri emiliano-romagnoli emigrati. Dal 15 al 19 ottobre sono tornati in Saharawi per visitare le scuole ricostruite dopo il 2006. Questo elenco da agenzia di viaggi è stato pubblicato dal quotidiano QN ieri in edicola. Insomma, un’attività decisamente intensa che ha portato in Saharawi anche il presidente della giunta, Vasco Errani (nella foto). Ma qual è il legame tra il Saharawi, piccolo lembo di terra compresso tra Marocco, Mauritania e Algeria, ed Emilia-Romagna? Il consiglio regionale con i soldi dei contribuenti ha scelto di finanziare una serie di meritevoli iniziative come la Saharamarathon organizzata dall’associazione «El Quali» che si è vista assegnare con una delibera dello scorso gennaio 5.000 euro.

Insomma nessuno vuol discutere sul fatto che la povera popolazione del Saharawi necessiti di aiuti e che sia meritorio fornirglieli, ma sinceramente i viaggi dei consiglieri dedicati alle verifiche del caso sembrano davvero troppi. D’altronde è noto che il «Mal d’Africa» è una brutta malattia e che la sola cura è tornarci il più spesso possibile.

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