Manovra, una sorpresa al giorno: più soldi ai registi che ai disabili

Felice Manti

da Milano

Più soldi al cinema che ai disabili, prefetture cancellate, una tassa sulla rassegne stampa e una mazzata da 163 euro l’anno di inasprimento fiscale per i lavoratori parasubordinati (i cosiddetti co.co.co) che guadagnano 20mila euro lordi. Nelle pieghe della Finanziaria firmata dal ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa e dal suo vice Vincenzo Visco, non c’è solo la stangata al ceto medio ma anche tutta una serie di misure «silenziose» inserite nel decreto legge pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale e quindi già operativi. L’ennesimo gioco delle tre carte: tra tagli e finanziamenti trova posto anche una voce che con il tanto conclamato «rigore» non c’entra nulla: gli sprechi.
Cinema e disabili. Il governo ha istituito il «Fondo per la non autosufficienza» e ha stanziato 50 milioni di euro per «fissare i livelli minimi di assistenza». Una briciola, come ha affermato lo stesso ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, specie se paragonata ai 60 milioni di euro stanziati dal ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli per il cinema, che andranno a finanziare, come ha scritto Roberto Perotti sul Sole-24 ore «poche decine di registi e attori, per lo più figli di papà impegnati a produrre inguardabili e inguardati film purché politicamente corretti».
Cancellate prefetture e questure. A Massa Carrara, Sondrio, Rieti, Crotone, Biella, Vibo Valentia, Enna, Lodi, Vercelli, Verbania, Gorizia e Isernia scompaiono prefettura e questura. La denuncia è arrivata dai sindacati degli impiegati prefettizi: «In maniera sottile - dicono Fp-Cgil, Cisl Fps, Uil Pa e Sinpref - il professor Amato sta distruggendo il ministero dell’Interno. I cittadini scoprono che lo Stato arretra anziché rafforzare la propria presenza sul territorio».
Meno soldi ai co.co.co. Secondo i calcoli del Sole-24 ore «un collaboratore senza figli che guadagna 20mila euro lordi l’anno dal primo gennaio 2007 perderà 162,23 euro rispetto al 2006» a causa della «combinazione dell’Irpef e l’innalzamento delle aliquote previdenziali introdotte dall’articolo 85 della Finanziaria». Anche i co.co.co con moglie e figlio con più di tre anni a carico che guadagnano 20mila euro lordi l’anno pagheranno 77,07 euro in più.
Rassegne stampa. L’articolo 32 della manovra stabilisce che «chi realizza la riproduzione totale o parziale di articoli o riviste dovrà corrispondere un compenso agli editori». Una norma molto generica, che potrebbe portare anche a una «stangata» sulle rassegne stampa in tv e alla radio. Un altro articolo invece prevede che «tutti gli organi di informazione che ricevono contributi dallo Stato sono obbligati a diffondere gratuitamente dei messaggi su richiesta della presidenza del Consiglio». Per Forza Italia questo potrebbe portare a «un’occupazione da parte di Prodi di tutte le tv e i giornali italiani».
Sicilia senza Polo scientifico. Una delle Regioni governate dal centrodestra, oltre al Ponte sullo Stretto si è vista scippata di 330 milioni di euro in tre anni che avrebbero dovuto finanziare l’Istituto di biotecnologie e biomedicine di Palermo. «Seicento posti di lavoro cancellati in poche righe», ha detto il governatore siciliano Totò Cuffaro.
Tassa sui Suv. Un imprenditore romano ha già presentato ricorso contro il superbollo deciso dal governo sui fuoristrada. Nonostante l’imprenditore abbia infatti «alleggerito» la sua Volkswagen Tuareg cambiando sedili, paraurti, e ruota di scorta, fino a portare il peso effettivo della vettura al di sotto dei 2.

600 kg previsti dalla legge, è comunque tenuto al pagamento dell’imposta perché il libretto riporta un peso maggiore rispetto al tetto fissato dal governo. Da qui l’esposto al giudice di pace.
felice.manti@ilgiornale.it

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