La Margherita fa Pilato sul crocifisso

Di fatto la Regione ha detto no. Anche grazie al voto degli esponenti della Margherita. Diversa e da sottolineare la posizione di Rosario Monteleone che è uscito dall’aula per non votare. «Come è stata presentata la mozione non era condivisibile - spiega, rilanciando il concetto di strumentalizzazione -, ma il mio errore è stato quello di non mediare, perché potevamo ribadire comunque la sentenza del consiglio di Stato». La sentenza che risale al febbraio scorso ha stabilito che il crocifisso debba restare nelle scuole «non come suppellettile o oggetto di culto» ma perché è un «simbolo idoneo a esprimere l’elevato fondamento del valori civili» come tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona e dei suoi diritti. «E come dire allora che la politica non c’entra? - tuona Bruzzone -, perché non c’entra? Sui valori sociali la politica deve avere un proprio ruolo e qui si trattava di inviare alle scuole una circolare in cui si invitava a tenere conto delle indicazioni del Consiglio di Stato». Invece dopo gli interventi di Bruzzone e Plinio, Costa ha ribattuto piuttosto seccato. E ha chiesto se l’intento dell’opposizione sia quello di creare una sorta di polizia regionale che controlli le scuole.
Le profonde differenze all’interno della sinistra sono emerse chiare. Da una parte il diessino Moreno Veschi e Claudio Gustavino della Margherita sono sembrati vicini allo spirito della mozione ricordando proprio la sentenza del consiglio di Stato che sostiene che il crocifisso esprime valori diversi a seconda della collocazione. Ma l’anima di Rifondazione è spuntata con Vincenzo Nesci che ha ricordato altre sentenze diverse da quelle del consiglio di stato. «Le autorità scolastiche - ha sentenziato - devono avere libera scelta». E tutti gli altri si sono adeguati. Durissime le accuse di Plinio. «Per esponenti della Margherita che si professano cattolici la sconfessione del crocifisso è veramente un atto rimarchevole - dice -. Ho detto chiaro a Costa cosa penso di lui: che una poltrona da vicepresidente della Regione val bene la sconfessione del crocifisso.

Anche perché tutti hanno votato secondo le indicazioni espresse da Rifondazione, che ha parlato per prima. E che dire di Rosario Monteleone, esponente di primo piano della Margherita che è addirittura uscito per non votare? Più spaccati di così...»
Monica Bottino

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