Materazzi: stretta di mano con Zizou, una scarpa contro Balotelli

Il difensore racconta alla «Tribù del Calcio» di Mediaset Premium l'incontro con Zidane dopo il fattaccio di Berlino e il rapporto con Supermario ai tempi dell'Inter

Tra Materazzi e Zidane ci sono stati una stretta di mano e uno sguardo dritto negli occhi nella location del Melià di Milano il 4 novembre di quest'anno. A Balotelli invece uno schiaffo e una scarpa in faccia, ma anche merendine e attenzioni quando è stato operato: sono le rivelazionì di Materazzi in una intervista alla «Tribù del Calcio» su Mediaset Premium.
«È vero - racconta il difensore - nella stagione 2005-2006 fui molto vicino a finire al Milan. Mancini non mi vedeva, voleva che me ne andassi: c'era anche il Villareal che mi cercava, mentre a me premeva soprattutto andare a giocare per guadagnarmi il Mondiale. Non ho problemi ad ammetterlo: fui vicinissimo a firmare col Milan, poi però parlai con Lippi, il c.t. mi disse di non preoccuparmi, che un posto tra i 23 me l'avrebbe dato comunque e quel colloquio fu la mia fortuna».
«Decisi di restare dove il cuore mi diceva di stare, Lippi - dice - mantenne la promessa, mi portò in Germania e poi quel che successe lo sapete».
A proposito del Mondiale 2006, Materazzi illustra i particolari dell'incontro con Zidane. «Stavo uscendo dall'hotel (dove era andato per salutare Mourinho), quando qualcuno cercò di fermarmi: c'è un problema, mi dissero, c'è Zidane che sta parcheggiando proprio a fianco della tua auto. Risposi che non vedevo dov'era il problema; uscii, mi trovai di Zidane di fronte e sfruttai l'occasione per dirgli delle cose, cose che sappiamo io e lui, che restano tra noi. Diciamo che sono stato io a parlare di più e quando lui alla fine lui mi ha allungato la mano, io l'ho tenuta stretta e non l'ho mollata fino a che non mi ha guardato bene in faccia. Era quello che volevo. È andata così, per me è stato bello: per lui non so».

Sul rapporto con Balotelli, ammette: «Uno schiaffo e una scarpa in faccia gli sono arrivati; ma quando l'hanno operato, ed era in ospedale, c'ero io a mezzanotte a fargli compagnia e ad andare a prendergli le merendine alla macchinetta»; sul rapporto con Ibrahimovic: «Lo scontro nel derby? Semplicemente io mi sono fermato per non fargli del male, lui invece no. Ma va bene così».

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