Meglio il carcere che lei

Tra moglie e marito, dice il proverbio, non mettere il dito. Ma, provvidenzialmente, ci si può sempre mettere il carcere. Sembra un paradosso, ma non la pensa così un uomo di quarantadue anni, genovese, che, piuttosto di rimanere a vivere con la sua donna, ha scelto di tornare in galera.
Eppure il protagonista della vicenda il carcere già lo conosceva bene, con tutte le sue limitazioni, i suoi disagi, la sua solitudine. Appunto.
Fatto sta che l’uomo, sottoposto agli arresti domiciliari da scontare presso l’abitazione della sua convivente, ad un certo punto evade.
Uccel di bosco? Macché. Esce di casa e raggiunge la Casa Circondariale di Marassi.

Agli esterrefatti poliziotti di una volante della questura prontamente chiamata dalla guardia di turno alle carceri, il nostro «fuggiasco» spiega candidamente che non ha intenzione di rimanere in casa dell’amica un minuto di più. Vivere con lei , una genovese di trentanove anni - ha spiegato l’uomo - è diventato un problema impossibile da risolvere. Pertanto, meglio la galera.

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