La Menapace insiste: «Militari esaltati»

Le Frecce Tricolori fanno baccano e «vanno abolite», «è stato un grave errore ripristinare la Nato», le basi dell’Alleanza in Italia sono «una violazione della sovranità». Per queste uscite, il giorno prima della votazione, la senatrice di Rifondazione comunista Lidia Menapace si è giocata il posto da presidente della Commissione Difesa di Palazzo Madama. Ma la Menapace non ha fatto nessuna marcia indietro rispetto alle sue posizioni, anche dopo essere stata «impallinata» dalla sua stessa maggioranza.
Ieri anzi, sul quotidiano di Rifondazione comunista «Liberazione», le ha volute spiegare in un editoriale. Dopo aver raccontato di aver ricevuto un cesto di rose e margherite da tre associazioni di militari democratici, la Menapace ha chiarito il suo pensiero sulle Forze armate: «Abbiamo di fronte una situazione pericolosamente instabile, un esercito professionale che non conosciamo bene - scrive la senatrice pacifista -.

La truppa è fatta di ragazzi e ragazze desiderosi di esercitare la professione militare (non li capisco ma rispetto la loro scelta) e in più da ragazzi e ragazze disoccupati e senza prospettive. Questi ultimi, vittime dell’unica politica attiva per l’occupazione giovanile del precedente governo, o diventano del tutto passivi o si esaltano: sono un vero problema politico e di formazione».

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