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La metamorfosi di Mourinho: basso profilo e rispetto per tutti

Prima conferenza stampa da allenatore del Manchester United per Josè Mourinho. "Con il caso Giggs non c'entro nulla", spiega l'allenatore che spinge per avere Pogba dalla Juventus

La metamorfosi di Mourinho: basso profilo e rispetto per tutti

Lo Special One che conoscono tutti si vede solo alla fine della conferenza stampa, quando estrae dalla tasca un foglio con 49 nomi. Non è la lista dei desideri per il calciomercato, ma l'elenco dei giocatori che ha fatto debuttare nella sua carriera. "Sapevo che mi avreste fatto questa domanda", dice Josè Mourinho che nella sua prima conferenza stampa da allenatore del Manchester United evita le frasi a effetto. Niente "I'm a Special One", nè "Ma io non sono un pirla". Deluso anche chi si aspettava riferimenti a Pep Guardiola. Mou sembra un allenatore diverso, concentrato sul lavoro da fare perché, l'obiettivo è sempre lo stesso: "Voglio vincere tutto". E almeno in questo non è cambiato.

"Con tutto il rispetto per gli altri club, devo dire che ora sono nella più grande società del Regno Unito", dice Mou, ricordando comunque i "sette meravigliosi anni" passati al Chelsea. Quando gli chiedono dei rivali della prossima stagione sceglie la diplomazia: "Non devo guardare gli altri, li rispetto tutti".

"So che ci sono molte aspettative, e conosco cosa c'è stato prima di me. È il lavoro che tutti vogliono e che pochi hanno l'opportunità di avere". Mourinho entra quasi in punta di piedi nella casa dei Red Devils. Sa che c'è molto lavoro da fare perchè lo United arriva da tre stagioni deludenti.

Dopo l'addio di Sir Alex Ferguson i diavoli rossi hanno vinto una Community Shield e una FA cup. In campionato lo scorso anno sono arrivati quinti e per questo non giocheranno la Champions League. "Mi sento frustrato a non poterla giocare. Spero sia l'unica stagione in cui non sono, non siamo, in Champions".

L'ultima stagione al Chelsea si è chiusa malissimo per lo Special One. Allo United Mou si vuole rifare: "Voglio tutto. Voglio vincere le partite, voglio giocare bene, voglio far giocare i giovani". "Puoi vincere una piccola competizione, un paio di match, senza giocare bene. Ma non puoi vincere uun campioanto giocando male. Cosa significa giocare bene? - spiega Mourinho - Significa segnare più del tuo avversario. Rendere fieri i tuoi tifosi perchè hai vinto".

L'unica battuta pungente, ma molto velata è dedicata a Wenger: "Ci sono manager che non vincono un titolo da 10 anni. Io ho vinto l'ultimo un anno fa. Se devo dimostrare io qualcosa, figuratevi gli altri".

Liquida la questione Ryan Giggs, che ha lasciato lo United dopo 29 anni, in poche battute: "Il suo addio non è colpa mia. Voleva diventare manager della squadra, la proprietà ha scelto me. Se volesse tornare non lo fermerò io. Se un giorno la proprietà lo vorrà come allenatore sarà perchè se lo avrà guadagnato con i suoi successi".

Spiega che Rooney potrebbe avere un nuovo ruolo in campo perché "non è più un numero 9, ma con me non giocherà mai lontano dalla porta", e che sul mercato si cerca ancora un giocatore di qualità a centrocampo (Pogba?). Poi tira fuori la lista dei 49 giovani fatti esordire in carriera. Trenta minuti netti di conferenza stampa senza fuochi di artificio. Quelli Mou li vuole lasciare al campo.

Mourinho

Mourinho vuole Pogba

Secondo i tabloid inglesi José Mourinho vorrebbe Paul Pogba al Manchester United. Il porteghese strapperebbe il centrocampista alla Juve con un'offerta di 95 milioni.

Il 'Daily Mail' riferisce che Mou avrebbe detto ai suoi collaboratori che Pogba sarebbe l'uomo giusto per dare qualità al centrocampo dello United, per un ritorno all'Old Trafford del giocatore 23enne sarebbe pronto un contratto da 15,5 milioni di euro a stagione.

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