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«Mi hanno creduto sono contento»

«Sono contento perché mi hanno creduto». È quello che ha detto Alberto Stasi a uno dei suoi legali quando ieri ha telefonato per spiegargli le motivazioni della sentenza con cui il gup Stefano Vitelli lo ha assolto, sebbene con formula dubitativa, dall’accusa di avere ucciso la sua fidanzata Chiara Poggi, morta nel 2007 a Garlasco. L’assoluzione per il giovane è arrivata perché il castello accusatorio era «altamente insufficiente» e perché il suo racconto era invece «privo di evidenti contraddizioni e realisticamente articolato». È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza dello scorso 17 dicembre con cui il gup di Vigevano ha assolto il giovane, unico imputato per la morte della giovane fidanzata.
Alberto, come ha riferito l’avvocato Giuseppe Colli, si è detto «soddisfatto» anche perché «ho sempre detto la verità». Alberto ha fatto mandare via mail le 158 pagine di motivazioni depositate ieri dal giudice.

Ora il giovane dopo
aver passato più di due anni e mezzo tra interrogatori, sospetti da parte della famiglia della vittima, studio delle carte e aule di giustizia (con la parentesi della laurea a pieni voti alla Bocconi di Milano), riprenderà la sua vita di sempre e comincerà a cercarsi seriamente un lavoro.

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