«Migranti e poveri: sono loro i nuovi schiavi»

Città del Vaticano L’immigrazione e la povertà sono le nuove «schiavitù » nel nostro secolo. Sia nel mondo Occidentale sia nei paesi in via di sviluppo. È il nocciolo del messaggio che ieri il Papa ha rivolto ai rappresentati dell’Assemblea del Consiglio Superiore delle Pontificie Opere Missionarie, ricevuti stamani in udienza. Un messaggio che, pur nel respiro ampio e universale che sempre caratterizza le parole del Pontefice, entra sui temi di stretta attualità di questi giorni, segnata dagli sbarchi dei migranti e dal Nord Africa in rivolta.


«Nuovi problemi e nuove schiavitù - ha detto Benedetto XVI - emergono nel nostro tempo, sia nel cosiddetto primo mondo, benestante e ricco ma incerto circa il suo futuro, sia nei Paesi emergenti, dove, anche a causa di una globalizzazione caratterizzata spesso dal profitto, finiscono per aumentare le masse dei poveri, degli emigranti, degli oppressi, in cui si affievolisce la luce della speranza». Contro questi mali, ha affermato il Pontefice, la Chiesa deve «continuare con rinnovato entusiasmo l’opera di evangelizzazione».

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