Andrea Indini
Messa con le spalle al muro lAem non si difende. Preferisce barricarsi nel silenzio. Nel frattempo, si parla di «black out a macchie di leopardo» per indicare una situazione di disagio generale che interessa gran parte della città.
Ancora disservizi, ancora guasti. Un pomeriggio insolito quello di ieri. Tra le zone rimaste senza corrente, anche via Dante e dintorni. Così nellimpossibilità di lavorare, gli impiegati delle società che gravitano attorno a piazza Affari hanno dato forfait, decidendo di «timbrare il cartellino» qualche ora prima e tornarsene a casa. «Come potevamo andare avanti senza computer e senza aria condizionata?», scherzano due signori alluscita dagli uffici. Come già lunedì sera, ancora una volta diverse abitazioni nellarea compresa tra piazzale Cadorna, corso Magenta e via Monti sono rimaste senza luce. Colpita anche buona parte di corso Buenos Aires allaltezza di Porta Venezia. Anche a Cinisello Balsamo un black out ha paralizzato interi isolati tra viale Lincoln e via Limonta.
Ora è una vera e propria caccia alle streghe. Ormai lo sanno un po tutti: solo la Lombardia consuma circa il 25 per cento del fabbisogno elettrico italiano. A livello regionale «lunedì abbiamo avuto una prima impennata - fa sapere il Gestore della rete di trasmissione nazionale (Grtn) - e ieri il valore è stato ancora più alto: siamo nellordine del record storico che risale al febbraio 2002 quando i consumi toccarono gli 11540 megawatt». Ma non siamo in situazione di allarme. Al contrario. Il Grtn assicura che «il nostro sistema garantisce assolutamente i margini di riserva» richiesti da tutta Italia, «Milano compresa». «Noi trattiamo solo alta e altissima tensione - continua il Grtn - garantendo il trasporto elettrico fino ai margini della città. Da qui in poi non è più di nostra competenza». Spiegano, infatti, che ogni comune possiede un sistema di cabine di commutazione che trasforma laltissima tensione in bassa tensione. «Da lì in poi la responsabilità è del distributore locale». Aem, appunto. Anche Enel fa sapere che «non si può assolutamente parlare di incapacità a sostenere le riserve. È piuttosto lAem, in quanto unico distributore in Milano, che dovrebbe garantire il servizio». Si tratterebbe dunque di «problemi di servizio». O meglio: di un disservizio piuttosto generalizzato che negli ultimi dieci giorni sta affliggendo il capoluogo lombardo. Ma lazienda elettrica milanese non risponde alle accuse. «Che lenergia sia sufficiente, si sapeva già - afferma lAem -. Bisognerebbe parlare con i nostri tecnici, ma per ora non è proprio possibile». Per i disagi di lunedì sera si era parlato di «cabine troppo esposte e sovraccaricate» e di «fili che fondevano per le temperature troppo alte». Per quelli di ieri nemmeno una spiegazione.
Diverse abitazioni sono anche rimaste senza acqua. «Si tratta di un problema di amministrazione condominiale legato allinstallazione dellautoclave», ha subito comunicato la Metropolitana milanese, che da alcuni anni gestisce lacquedotto della città.
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