Emergenza nomadi, dietrofront del Comune: "Sì al Daspo urbano"

Ora l'assessore Rozza ammette il problema «Ordine di allontanamento unica soluzione»

Emergenza nomadi, dietrofront del Comune: "Sì al Daspo urbano"

Con il blitz nel campo nomadi di via Monte Bisbino, tra l'area Expo e l'autostrada dei Laghi, torna alla ribalta la questione dei campi nomadi. «Altri quattro ladri, nomadi di quel campo, scoperti a rubare in centro - attacca il capogruppo di FdI in Regione Riccardo de Corato -. Monte Bisbino si conferma luogo di ricettatori e latitanti. A quando la sua chiusura definitiva?». Un flagello per la sicurezza in città che si sviluppa su due binari paralleli: da un lato gli storici campi regolari, ridotti a tre (Bonfadini, Chiesa Rossa, Martirano) cui si aggiungono l'ex campo di via Idro e quello non autorizzato di via Monte Bisbino e dall'altro quello delle roulotte e camper dei cosiddetti «camminanti», principalmente siciliani e napoletani, che si spostano da un quartiere all'altro a seguito degli allontanamenti. In una sorta di gioco a rimpiattino con il Nucleo problemi del territorio della polizia locale che macina un centinaio di chilometri al giorno nell'attività di perlustrazione delle aree occupate, controllo e allontanamento dei «campeggiatori» abusivi. I vigili, infatti, richiamano il rispetto dell'ordinanza che risale al sindaco Pillitteri che vieta il campeggio in città, «unico strumento legislativo a disposizione degli agenti». «È un lavoro immane - spiega l'assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza-. È un compito complesso: non dà tregua né una soluzione immediata. L'obiettivo è evitare che questi accampamenti si consolidino».

Da un alto, infatti, a differenza dell'epoca dell'emergenza nomadi, quando il prefetto Gianvalerio Lombardi era Commissario per l'emergenza, è cambiata la nazionalità degli occupanti di campi e container, che ormai sono italiani. Sullo sfondo anche la consapevolezza che lo smantellamento dei campi, come quello di via Triboniano e di via Idro, non ha fatto altro che sparpagliare i nomadi per la città, sottolineano dall'assessorato alla Sicurezza. Sull'area di via Idro, infatti, continua a concentrarsi l'attività della polizia locale: da luglio 2016 al giugno gli agenti hanno fatto 135 sopralluoghi, controllato e allontanato 40 persone e 11 veicoli, fatto abbattere 10 baracche. Nel complesso si contano 5.038 sopralluoghi nelle zone critiche della città, 343 allontanamenti, 10.840 persone a cui sono stati verificati i documenti, 2.947 veicoli controllati, 10 famiglie di camminanti siciliani denunciate per evasione dell'obbligo scolastico dei figli, 948 baracche abusive smantellate. Tra le zone rosse spiccano certamente l'area di via Rubattino e via Caduti di Marcinelle a Lambrate dove si contano 3 sopralluoghi al giorno nell'ultimo anno. La periferia est è la più flagellata: via Cima, via Rombon e via Pusiano sono aree occupate, nord-est via Adriano. É entrata con forza nella lista via Jona, a lato del cimitero Maggiore. Dalla parte opposta, in via Cusago, a Baggio, una pattuglia fissa evita che decine di roulotte si accampino in maniera stabile.

L'unica via al momento sembra essere il Daspo urbano, ovvero un ordine di allontanamento dal territorio comunale, su cui Palazzo Marino ha cambiato rotta.

Se infatti l'assessore Rozza quest'estate lo considerava «non necessario» ora ammette che si tratta dell'unica soluzione. Sembra che polizia e vigili stiano lavorando per incrociare i dati e individuare i profili dei «recidivi» per poterli segnalare al Questore e interdirli a lungo termine dalla città.

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