Occhio alle «parentele musicali», a chi ha ispirato chi. Il gala dedicato dalla Verdi a Rossini - oggi all'Auditorium di largo Mahler con il direttore d'orchestra Jader Bignamini, dopo il recital chitarristico di Eugenio Della Chiara - è l'occasione per parlare di un aspetto musicologico poco esplorato che riguarda l'operista pesarese. Ovvero l'influenza che sulla sua musica ha avuto il compositore austriaco del 700 Franz Joseph Haydn. Detto così questi personaggi sembrano due stelle lontane anni luce. Eppure... Ad approfondire il tema, sia per gli studi (è online la sua pubblicazione: http://passthrough.fw-notify.net/download/833823/http://paduaresearch.cab.unipd.it/5350/2/federico_gon_tesi.pdf), sia per musica è il compositore triestino Federico Gon, premiato nel progetto «Nuova musica alla Fenice» di Venezia. «Si è tentato di ricercare nella musica di Rossini quali caratteristiche si possono ricondurre a Haydn, con riferimento al repertorio allora presente in Italia (sinfonie, quartetti ed oratori) viene spiegato nell'introduzione al saggio -. L'analisi inizia con la ricognizione delle fonti haydniane dell'epoca (ricordi rossiniani, programmi di concerti, manoscritti e stampe), cui fa seguito l'organizzazione di una griglia composta da vari parametri, come armonia, tematismo, forma, orchestrazione, humour, retorica musicale, citazioni.
Tracce evidenti dell'influsso del grande austriaco sul grande italiano si trovano nella stretta finale di Cenerentola spiega Gon ma anche nella sinfonia dell'opera Il signor Bruschino e nella scena delle tenebre del Mosé in Egitto». Si sentirà, «curiosità» non da poco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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