Cronaca locale

Mezzo Pd sale sul palco per difendere gli spinelli

Nahum deluso per l'assenza del sindaco: "Sbaglia". Nelle stesse ore il convegno contro al Pirellone

Mezzo Pd sale sul palco per difendere gli spinelli

Solo due chilometri di distanza e una differenza di vedute abissale. In via Senato ieri il consigliere comunale del Pd Daniele Nahum con mezzo partito ha promosso gli Stati Generali della cannabis. Al Pirellone, in piazza Duca D'Aosta, quasi alla stessa ora si è tenuto il convegno sulle «ragioni del no» alla legalizzazione della droga leggera. La due giorni promossa da Nahum, che già nei mesi scorsi aveva fumato provocatoriamente uno spinello davanti a Palazzo Marino per promuovere l'approvazione in Parlamento del ddl Pierantoni che legalizza l'autocoltivazione di quattro piantine di cannabis per uso personale, si è aperta con una maratona di 38 interventi e un videomessaggio di Roberto Saviano che ha dichiarato che legalizzare la cannabis «è l'atto contro la mafia più importante che le democrazie possono fare». Sul palco si sono alternati tra gli altri i dem Silvia Roggiani, Pietro Bussolati, Pierfrancesco Majorino, il deputato Emanuele Fiano che riferisce che «ci sono sondaggi ripetuti che dicono che la stragrande maggioranza degli italiani è a favore.

Il sindaco Beppe Sala ha disertato. «Sono a favore della liberalizzazione ma in questo momento ci sono altre priorità» ha rimarcato giorni fa. Nahum si è detto «dispiaciuto, secondo me ha sbagliato. É più interessante colpire le piazze di spaccio piuttosto che parlare di grande centro con Di Maio, ma questa è la mia opinione. É un tema cittadino, le piazze di spaccio sono una realtà milanese». Il consigliere regionale di +Europa Michele Usuelli afferma che «il vero campo largo è quello della marijuana», sfida il leader M5S Giuseppe Conte e il segretario Pd Enrico Letta a portare avanti la battaglia.

Praticamente in contemporanea al Pirellone, sede del Consiglio regionale, è andato in onda un convegno di tenore opposto. «Cannabis e legalizzazione: le ragioni del no», promosso dal Centro studi Rosario Livatino. Obiettivo: offrire dati di carattere scientifico, giuridico, criminologico e sociale «per contribuire alla soluzione e non all'aggravamento del problema», mentre «anche in queste ore» - e a poca distanza da piazza Duca d'Aosta - «non si ferma l'attività di chi invoca la liberalizzazione della droga come presunto rimedio e riproponendo i vecchi luoghi comuni pro legalizzazione». Tra i promotori della contromanifestazione il capogruppo milanese di Milano Popolare Matteo Forte, collega nell'aula comunale di Nahum ma con una visione diametralmente opposta sulle «canne libere». Innanzitutto, premette Forte, «la legalizzazione della cannabis non serve a contrastare le mafie. Come disse Paolo Borsellino, e oggi ribadisce il procuratore Nicola Gratteri, il grosso del loro mercato è già rivolto ai minorenni, e con la legalizzazione per i maggiorenni quel mercato è solo destinato a crescere». Ma «soprattutto - aggiunge - non si parla mai dei costi della diffusione di sostanze stupefacenti. Dati Istat ci raccontano come i ricoveri ospedalieri correlati al consumo di droga sono in aumento del 44%. Di questa percentuale, il 49% si riferisce ai giovani fra i 15 e i 24 anni. Questi ricoveri hanno un costo salatissimo. Evidentemente sanitario, ma anche sociale ed educativo.

Sono un insegnante e penso che tutto ciò sia la spia di un profondo disagio cui non possiamo pensare di porre rimedio dando uno spinello in mano ai nostri ragazzi».

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