Il Milan va in pressing sul nuovo San Siro E svela la versione rock

Scaroni: "Impensabile che il Comune rifiuti". La risposta arriverà tra dicembre e gennaio

Il Milan va in pressing  sul nuovo San Siro E svela la versione rock

Il Milan capolista sogna il nuovo stadio entro i Giochi 2026. E vuole portare a casa (almeno) il via libera del Comune al progetto prima che scatti il «semestre bianco» e tutta la trattativa debba magari ricominciare da capo con un nuovo sindaco. Della demolizione di San Siro si è parlato per la prima volta a metà dicembre 2018, sono passati quasi due anni e l'ipotesi è ancora in bilico. Il presidente del Milan Paolo Scaroni ieri a «La politica nel pallone» su Gr Parlamento è andato in pressing sul Comune. «Lo stadio? Dedico energie e passione a questo progetto, sono convinto che senza uno stadio moderno sia difficile avere quelle performance che un club come il Milan deve avere. Nell'era pre Covid i nostri incassi da stadio erano intorno a 30-35 milioni all'anno, i club con cui competiamo incassano tutti oltre cento milioni, c'è un gap da settante milioni che è insostenibile».

Fondi da investire ad esempio nell'acquisto di big player, quei giocatori che la mettono in rete e fanno lievitare le vendite degli abbonamenti. Scaroni ribadisce che «la realizzazione del nuovo stadio non si tradurrà in un aumento del prezzo dei biglietti popolari, ma permetterà di attirare una clientela corporate che paga per un servizio migliore e uno stadio più bello, come avviene in tutta Europa». L'impianto (sull'area oggi occupata dal parcheggio di fianco al Meazza) sarebbe ultramoderno e vivo sette giorni su sette, offrirà bar, ristoranti e attività sportive (compresa una zip line) intorno allo stadio e nella parte dell'impianto storico che verrà salvata. Sul sito www.nuovostadiomilano.com sono spuntati altri rendering dei due progetti «in gara»: la «Cattedrale» firmato dallo studio Populous e «Gli anelli di Milano» di Sportium/Manica. In un'immagine si vede la folla che passeggia tra gli stand gastronomici sotto le vele esterne, con i monitor che proiettano il campione nerazzurro Lukaku e c'è lo stadio in versione «rock», a dimostrazione che i concerti non si fermeranno, con o senza il Meazza.

Scaroni ricorda che Milan e Inter insieme hanno presentato al Comune il primo progetto nel luglio 2019 «e ci ha fatto 16 osservazioni», due settimane fa «abbiamo depositato il nuovo progetto che le recepisce, ora attendiamo la decisione. Dell'attuale San Siro manterremo le vestigia, diventerà un centro aperto a tutti gli sport dilettantistici, e costruiremo a 200 metri di distanza il più bello stadio d'Europa con 65mila posti a sedere. Sarà un'attrazione turistica per Milano anche lo stadio vuoto. Se il comune ci darà tutte le autorizzazioni nel corso dei prossimi 8-9 mesi, immaginando di dare avvio ai lavori l'anno prossimo, lo stadio potrebbe essere pronto per i Giochi olimpici invernali del 2026». I cantieri entro l 2021 ovviamente sono una prospettiva fin troppo rosea. Ma la giunta sta esaminando il progetto e entro fine dicembre o gennaio dirà se si può procedere, la maggioranza è spaccata. «Non riesco a immaginare che il Comune rifiuti un investimento di 1,2 miliardi - afferma Scaroni - È un'ipotesi che considero molto remota». Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale concorda: «Abbiamo fatto richieste e proposte migliorative.

È il momento che la politica si assuma la responsabilità, è un delitto rinunciare a 1,2 miliardi oggi che la città ha bisogno di lavoro e rilancio internazionale. Sala decida in fretta a favore di club competitivi per la nostra economia, non sia succube di comitati e ambientalisti».

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