«Si, in questi anni siamo cresciuti. Ora abbiamo sedici tra fondi e donazioni, tra cui diverso materiale sul futurismo musicale». Sono le parole di Maria Maddalena Novati, fondatrice e presidente di NoMus, centro milanese per le ricerche e lo studio della musica d'arte del Novecento. Che, a mano a mano, ha acquisito anche l'archivio personale di Daniele Lombardi, 70 anni, pianista-compositore-artista visivo fiorentino, numero uno in Italia nello studio e nella proposta concertistica dei repertori dei futuristi, per intendersi, Russolo & Co. (oggi Lombardi presenterà al museo del Novecento il «suo» libro Ascoltare con gli occhi, con la partecipazione dell'editore di Mudima Gino Di Maggio, il critico e musicologo Angelo Foletto e l'ex fotografo del Teatro della Scala Roberto Masotti; chiuderà l'incontro un concerto).
«Tra i lasciti interessanti - continua il presidente del centro NoMus - c'è anche quello di Mariuccia Rognoni, che era la moglie del pittore Franco». Lei, persona coltissima che ha anche creduto e sostenuto l'associazione; ha lasciato diversi materiali, dando così la possibilità di ampliare ancor di più l'archivio in questione. Archivio in cui ora si possono trovare pure i «manifesti di Mario Bartoccini e Aldo Mantia - descrive la studiosa -, poi Musica senza contrappunto, libro del poeta e compositore Giuseppe Chiari». Ma non basta. Sono previsti nuovi arrivi, ma all'associazione ovviamente tengono rigorosamente le bocche cucite. Ma non basta.
Parlando ancora di futurismo, la storia del movimento è stata il punto di partenza per un'interessante operazione culturale della Fondazione Mudima, che ha pubblicato il libro di Lombardi. «Al principio siamo partiti proprio dal compositore Russolo - dice l'editore Gino Di Maggio - in seguito ci siamo allargati a personaggi come l'americano John Cage, lo stesso Chiari e ancora, a Walter Marchetti». Di più, sono state fatte opere su Paolo Castaldi e Giacomo Manzoni, tra gli esponenti più importanti del Novecento italiano. «Crediamo - aggiunge - che questi autori e altri ancora, e in generale tutto questo lavoro perlopiù conosciuto da un elite di persone, debba essere divulgato maggiormente, reso noto a una platea decisamente più ampia».
Un lavoro che fa il paio con NoMus, che tra le sue attività organizza concerti, mostre e rassegne.
«Da noi, per il nostro archivio, vengono studiosi, operatori dell'informazione e studenti - conclude Novati - Operiamo per il recupero, lo studio e la conservazione della musica del Novecento. Un grande patrimonio da non dimenticare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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