Il "Salone del Mobile" tra voglia di ripartire e crisi internazionale

Mattarella: "Questa edizione è una prova di coraggio e di tenacia che va apprezzata". Preoccupano i costi dell'energia e la carenza di materie prime

Il "Salone del Mobile" tra voglia di ripartire e crisi internazionale

Si apre con un passaggio di consegne simbolico la sessantesima edizione del Salone internazionale del Mobile alla fiera di Rho pero. La moglie di Manlio Armellini, «padre» del Salone, scomparso nel 2020 si è tolta la spilla della prima manifestazione e l'ha appuntata sulla giacca della presidente del Salone Maria Porro, in segno di continuità e fiducia. Che incassa anche il plauso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Un'affermazione di coraggio e tenacia che va apprezzata». Luci e ombre sull'apertura della manifestazione stretta tra la voglia di ricominciare e di superare la pandemia, mista a tanta voglia di festeggiare e di incantare il mondo, e la guerra che fa sentire i suoi effetti concreti in modo particolare sul settore.

Questo «è uno sforzo corale che mostrerà la produzione mondiale e disegnerà l'abitare del futuro - annuncia Porro -. Questa edizione ha un significato particolare per tutta la comunità del design internazionale che oggi ha l'opportunità di ritrovarsi e di condividere un percorso fatto di nascita di nuove idee, unione, ma soprattutto un ponte tra culture diverse. Da sempre il Salone rappresenta un crocevia di culture, che si incontrano a Milano. Questo ha ancora più significato quest'anno, con la guerra in Ucraina. Da qui vengono raccolte le eccellenze internazionali per presentarle al mondo. Al centro c'è il lavoro, con progetti inediti che restituiscono al mondo la bellezza».

«Questa manifestazione porta tutta la bellezza e la creatività della città nella festa del design. È una vetrina che espone Milano a tutto il mondo e porta tutto il mondo a Milano» ricorda con orgoglio il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «La collaborazione tra istituzioni, Salone del Mobile e Fiera ha permesso di realizzare una settimana di esposizione - ricorda Enrico Pazzali, presidente Fondazione Fiera Milano-. Anche il fuorisalone, con oltre 800 eventi, saprà dare a Milano quella spinta necessaria per un definitivo ritorno alla normalità dopo due anni e a fronte di una situazione geopolitica mondiale che sicuramente preoccupa tutti noi. Milano, città dell'inclusione e dell'economia della conoscenza, saprà cogliere la sfida». Altre fiere hanno aperto la strada: «Abbiamo già visto numerose fiere ripartire con slancio. Oggi, testimoniamo la ripresa dell'evento più rappresentativo del sistema italiano. Il Salone è un evento inimitabile, non delocalizzabile perché è qui, a Milano, nel nostro Paese, che si continua a scrivere la storia del settore dell'arredo» commenta Luca Palermo, ad di Fiera Milano.

Sullo sfondo la guerra, la preoccupazione per una ripresa in salita per l'economia italiana e la scarsità di materie prime. «Oggi viviamo tempi complicati - ha aggiunto il ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti - e il tempo del cambiamento è il tempo dell'investimento. Questo è l'aspetto più importante, su cui anche come ministero siamo impegnati. Nei grandi momenti di cambiamento dobbiamo assecondare le aspirazioni e i sogni degli imprenditori per potere far fronte a queste nuove sfide». E la crisi ambientale: «I dati ci dicono che cresce il riciclo del legno in Italia e che la Lombardia primeggia per tonnellate raccolte - sottolinea il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana -. Il legno riciclato può essere linfa vitale in una congiuntura in cui la dipendenza dalle importazioni desta allarme e preoccupazione».

«Il settore ha chiuso il 2021 con risultati eccellenti e il 2022 è iniziato con i migliori auspici, ma solo in autunno capiremo se costi dell'energia, perdita di potere d'acquisto, incertezza e scarsità di materie prime incideranno negativamente sulle performance del settore - spiega Claudio Feltrin, presidente di Federlegno Arredo -. È soprattutto la scarsità di legno a preoccuparci». Per Feltrin però è stata anche l'occasione per annunciare la ratifica dell'adesione al Global Compact da parte delle Nazioni unite.

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