Sarpi sicura (ma non troppo). Uno stop ai ristoranti etnici

Sondaggio dell'associazione ViviSarpi tra i residenti: allarme movida e il 62% promuove la mini piramide

Sarpi sicura (ma non troppo). Uno stop ai ristoranti etnici

Cresce la quota di chi sente «abbastanza sicuro» (65,3%) ma cala di 5 punti rispetto al 2016 (da 32,7 a 27,7) quella di chi si dichiara «molto sicuro», segno forse di un incremento di piccoli e atti vandalici. Fra le criticità del quartiere Sarpi prevale ancora la presenza eccessiva dell'ingrosso (62,1%), anche se molte attività hanno traslocato, seguita da degrado e sporcizia (50,9%) e poco verde (21,2%). E nella Chinatown milanese, che ha cambiato volto negli ultimi anni e dove il 66,8% è «molto contento» di vivere, c'è una netta sovrastima (e si è allargata nel tempo) della presenza di residenti cinesi rispetto alla realtà: i dati ufficiali del Comune registravano a fine 2017 un totale di 30.562 residenti in zona Sarpi, il 16,78% costituito da stranieri di varie nazionalità e il 7,27% da cittadini cinesi. Ma per il 32,9% degli intervistati i cinesi si aggirano tra il 10 e il 20% della popolazione del quartiere, per il 27,1% tra il 20 e il 50 e il 7,2% risponde che sono addirittura oltre la metà dei residenti in zona. Un dato che fa sempre sorridere il presidente di ViviSarpi, Pierfranco Lionetto. L'associazione a distanza di tre anni, e alla luce dei cambiamenti avvenuti nel quartiere Sarpi-Bramante-Canonica, tra marzo e giugno ha sottoposto a un campione di 530 residenti o frequentatori assidui della zona un questionario per verificare se è cambiata la percezione rispetto ad alcune problematiche e per registrare nuove tendenze. Ha sollevato polemiche nelle scorse settimane ad esempio il via libera del Consiglio comunale alla mini piramide in piazzale Baiamonti, gemella minore di quella la Fondazione Feltrinelli. L'esito del sondaggio, presentato in anteprima due sere fa alla tavola rotonda promossa da ViviSarpi in via Messina, rivela che quasi il 62% è a favore (il 33,15% positivo e il 28,63 molto). Contrario il 34,65% e il 3,58 si è astenuto.

La Ztl merci viene apprezzata di più rispetto a tre anni fa. E la trasformazione di Sarpi da via a vocazione commerciale in «street food» è in generale ben accettata «anche se - sottolinea Lionetto - si segnala la monotematicità come elemento debole», si susseguono quasi senza soluzione di continuità ristoranti etnici prevalentemente cinesi, nonché «l'aumento del disturbo notturno. La monotematicità si rispecchia anche nella valutazione del commercio di vicinato presente in quartiere, considerato sufficiente in quantità ma decisamente insufficiente in diversificazione». L'altra criticità riguarda la significativa dismissione di negozi all'ingrosso a cui però non sempre sono subentrate nuove attività, e gli spazi vuoti che generano una sensazione di degrado e abbandono. Si aggira intorno al 70% la percentuale di chi è convinto che per migliorare il quartiere basterebbe «più rispetto e cura degli spazi comuni». In leggero miglioramento rispetto al 2016 la percezione di legalità.

Si avverte il timore però (soprattutto nella fascia che va dai 30 ai 70 anni) che il fenomeno della movida si allarghi nel quartiere con conseguenze negative (rumore, insicurezza). E c'è la richiesta forte di eventi culturali e spazi aggregativi.

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