Scala

È sciopero alla Scala. Dopo un ultimo tentativo di salvare la situazione, è saltata la trattativa tra la direzione del teatro e il Fials, il sindacato degli orchestrali ribelli. A questo punto la prima del 7 dicembre è una vera incognita. Il Don Carlo diretto da Daniele Gatti si prepara a saltare, nonostante abbiano già confermato la loro presenza molti ospiti internazionali e in particolare sei capi di Stato, tra cui il presidente russo, Dmitri Medvedev.
La situazione è ormai surreale. Tra i sindacati c’è un gioco di veti incrociati tale per cui il sovrintendente, Stéphane Lissner, e il direttore generale, la ex sindacalista della Cgil Maria Di Freda, sono tra due fuochi. Se non trattano con la Fials, sciopera l’orchestra (e parte del coro). Se accettano di trattare con gli orchestrali, minacciano di scioperare i confederali che rappresentano gli altri lavoratori della Scala.


Una bozza d’accordo era stata trovata e messa per iscritto, ma Cgil Cisl e Uil si sono rifiutati di accettare la riapertura della trattativa sulla parte economica, minacciando a loro volta uno sciopero. E così il Fials ha convocato per ieri pomeriggio un’assemblea degli iscritti, circa 105 persone tra orchestrali e membri del coro. (...)

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