Entra nel vivo il progetto per la riconversione degli scali ferroviari, un piano di rigenerazione e sviluppo urbano tra i più grandi d'Italia e dell'intera Europa. Sono 7 le aree interessate dall'accordo di programma tra Comune e Fs Sistemi urbani, per una superficie complessiva di 1 milione e 250mila metri quadrati (di cui circa 200mila rimarranno a funzione ferroviaria) che cambieranno il volto alla città nei prossimi dieci anni. Si parte da Scalo Farini e s San Cristoforo per cui è stato lanciato il concorso internazionale per la progettazione del masterplan. Per la prima volta sono i privati a organizzare il bando pubblico, aperto a tutti gli studi italiani e stranieri, che vorranno cimentarsi con questa ambiziosa scommessa. «La cosa che ci piace è che sarà il pubblico, con l'accademia di Brera, la prima a entrare nell'area» spiega l'assessore comunale all'Urbanistica Pierfrancesco Maran. Soddisfatta la presidente della Fondazione Accademia di Brera Livia Pomodoro: «Dopo più un secolo finalmente si risolve la questione dell'allargamento dell'Accademia, a partire dal trasferimento di viale Marche dove studenti e professori lavorano in condizioni drammatiche. Farini verrà nobilitata da un concreto progetto didattico e culturale al servizio non solo della comunità, ma di tutto il Paese».
Il masterplan, che dovrà offrire soluzioni orientative per la trasformazione e riconversione degli spazi non più utilizzati per le attività ferroviarie a Farini e San Cristoforo, sarà giudicato da una giuria che poi lo sottoporrà a dibattito pubblico. Il termine per la presentazione delle candidature dei lavori è il 23 novembre, mentre già in primavera verrà aggiudicato il vincitore. «Il masterplan da un lato disegnerà il futuro del più grande degli scali ferroviari, che ospiterà un parco di oltre 300mila metri quadrati, la sede dell'Accademia, appartamenti in affitto per under 35 e dovrà dialogare con il futuro progetto della cittadella degli uffici, dall'altro definirà l'assetto dell'oasi naturalistica che avremo sull'intera superficie dello scalo di San Cristoforo», ha spiegato Maran. Anche l'area di San Cristoforo, che ospiterà solo un parco lineare (non ha diritti volumetrici) è in via di trasformazione, merito del cantiere di M4, del nuovo pgt che prevede, come chiesto dalla Regione, il un nuovo ospedale. E il percorso di rinascita dei quartieri popolari di Giambellino e Lorenteggio, su cui si stanno concentrando grandi risorse previste dal piano periferie.
Il concorso si svolgerà in due fasi: la prima che porterà alla selezione di primi cinque gruppi di architetti e una seconda fase che porterà all'individuazione del progetto vincitore. «Gli scali possono diventare un progetto industriale strategico per realizzare un laboratorio di sostenibilità e di innovazione urbana mondiale che possa avere un imptto sociale e culturale nello svluppo sostenibile dle territorio» commenta Manfredi Catella, founder &Ceo Coima, promotore con Fs del concorso.
Nel frattempo procede l'iter per il recupero degli altri scali: «A inizio del 2019 conosceremo il progetto che rigenererà Greco nell'ambito del bando internazionale - spiega maran - mentre a Porta Genova si insedieranno le attività previste nel progetto di uso temporaneo Agroscalo 2020».
«Tutte le più grandi città europee stanno affrontano il tema della trasformazione urbana, che oggi inizia dalla rigenerazione delle aree lasciate libere dalle attività industriali», ha sottolineato Carlo De Vito, presidente FS Sistemi Urbani.MBr
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