«Da settembre entriamo in una fase cruciale per la vita politica». Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera e coordinatrice regionale di Forza Italia, avverte: «Le elezioni europee di primavera rappresentano un punto di non ritorno per chi crede in una rinascita europea all'insegna della crescita e degli interessi delle nazioni che la guidano» e «dalla Lombardia può partire un forte richiamo alle forze del centrodestra affinché l'Italia intera esca dalla palude». Forza Italia si prepara: «Il nostro ruolo è centrale nella coalizione di centrodestra», «l'Italia e la Lombardia hanno bisogno di noi. Il Paese è la nostra priorità». Il giudizio di Fi sul governo della Regione è positivo: «Sta dimostrando serietà, coraggio e coesione - dice Gelmini - Non solo nella decisiva partita delle infrastrutture sulle quali l'ipoteca negativa del M5S si schianterà, ma perché il governatore Fontana sta interpretando nel modo più coerente la voglia di fare della società lombarda». Sostegno alla linea di Fontana anche sulle autostrade: «Condivido tutte le sue perplessità sulla stagione delle nazionalizzazioni». E anche su Trenord «il ricatto del M5S rischia di mettere alla corda l'impegno lombardo».
Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera e coordinatrice regionale, cosa ci aspetta dalla politica a settembre?
«Da settembre entriamo in una fase cruciale per la vita politica della nostra realtà e non solo perché le elezioni europee di primavera rappresentano un punto di non ritorno per chi crede in una rinascita europea all'insegna della crescita e degli interessi delle nazioni che la guidano, ma perché dalla Lombardia può partire un forte richiamo alle forze del centrodestra affinché l'Italia intera esca dalla palude».
Per Forza Italia si apre una stagione nuova?
«Il nostro ruolo è centrale nella coalizione di centrodestra e il nostro impegno deve andare nella direzione del suo rafforzamento. Apriamo agli amministratori civici e indipendenti. L'Italia e la Lombardia hanno bisogno di noi. Il Paese è la nostra priorità.
Come valuta il Pirellone in questi primi mesi?
«Il governo della Regione sta dimostrando serietà, coraggio e coesione. Non solo nella decisiva partita delle infrastrutture sulle quali l'ipoteca negativa del M5S si schianterà, ma perché il governatore Fontana sta interpretando nel modo più coerente la voglia di fare della società lombarda».
Forza Italia su cosa punta?
«Sul fronte del lavoro e dell'impresa col sostegno al commercio e alle piccole e medie imprese, il lavoro degli assessori di Forza Italia è decisivo, basti pensare all'impegno per il commercio e il terziario, al successo della dote lavoro e all'impegno per i giovani rider. Un impegno che si riflette sull'economia lombarda».
Fontana sembra far fronte, con altri, contro un ritorno allo Stato imprenditore.
«Condivido tutte le sue perplessità sulla stagione delle nazionalizzazioni cavalcata da Grillo e Di Maio, e la necessità di dare una spinta propulsiva al sistema infrastrutturale. Sapendo che non si parla solo delle autostrade e delle ferrovie lombarde ma di un sistema per sostenere il quale servono sia la Tav, che fa parte del corridoio europeo 5, che il Terzo Valico, per dare slancio alla logistica e al porto di Genova».
Trenord è un'incognita.
«L'unica ombra che si allunga sull'impegno della giunta è il sistema ferroviario regionale, che richiede forti investimenti e determinazione negli obiettivi. Fontana ha individuato bene le esigenze e gli obiettivi da raggiungere ma il ricatto del M5S, col ministro Toninelli maestro di polemica e chiacchiere ma inconcludente - rischia di mettere alla corda l'impegno lombardo. Ora è necessario che le Ferrovie dello Stato escano dalle ambiguità. I pendolari lombardi non meritano un'altra stagione di sofferenza».
E Milano città come sta?
«Grazie alla sua enorme capacità imprenditoriale, ha dimostrato di sapersi affermare a livello internazionale. Va detto che il sindaco Sala ha saputo assecondare molte delle spinte del mondo dell'impresa. Ma la Milano a due velocità è sotto gli occhi di tutti. I quartieri popolari sono abbandonati al degrado e la giunta ha fatto davvero poco per invertire la rotta».
Che ne pensa dell'aumento del ticket Atm a 2 euro?
«Non si giustifica con un'azienda in attivo. Come Forza Italia chiediamo un ripensamento. E la nascita di Area B mette anzitempo fuorilegge i diesel senza gli opportuni incentivi».
I progetti urbanistici?
«Il sindaco punta all'immagine della città, con la discussa riapertura dei Navigli ma i grandi interventi di urbanistica sono in sofferenza come quelli legati ai 5 scali ferroviari. Le politiche per risanare i quartieri popolari e per il nuovo housing sociale sono al palo. L'insicurezza, con aggressioni e rapine anche nelle zone della movida, è cresciuta. Ma l'amministrazione preferisce polemizzare col ministro degli Interni invece di chiedere un piano coordinato per la sicurezza».
Cosa ne pensa del piano sulle moschee?
«Francamente quella delle nuove moschee non mi sembra una priorità per Milano.
E le sei indicare dal comune sono davvero troppe. La moschea di viale Jenner va chiusa anche perché il quartiere è attraversato da continue tensioni. Mi auguro sul tema che l'amministrazione comunale segua scrupolosamente le linee indicate dalla Regione»
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