Il Modena vuole calciatori colti Li fa studiare sui banchi di scuola

Modena. Giocare al calcio è un fatto di preparazione tecnica e condizione atletica. Ma anche una questione di cultura, almeno secondo i dirigenti del Modena. Che, su iniziativa del presidente Baraldi e il controllo operativo di Nino Sgarbi, già capo del personale dell’istituto bancario che ospita l’operazione, tutti i mercoledì mattina convocano calciatori e tecnici della società gialloblù al centro di formazione della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, a Modena. Qui, tornati su banchi che ricordano quelli di scuola, i giocatori e le altre persone della comitiva modenese assistono a lezioni su argomenti i più vari. Si è cominciato con una dotta chiacchierata, tenuta ieri dal professor Daniele Berto, che ha riguardato le dinamiche di gruppo. Le prossime conversazioni spazieranno dall’area psicologica a quella sociale. Ma sono previsti anche minicorsi di lingua inglese e di informatica.

Tra i docenti, se così si può chiamarli, ci sarà anche l’olimpionico e campione mondiale di maratona, Stefano Baldini, che tratterà un tema più propriamente sportivo: «Correre senza palla». Che per giocare al calcio ci voglia una laurea? No, però informazioni di cultura generale certamente non guasteranno.

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