Guerra in Ucraina

Anche Nike lascia la Russia: "Non può più esistere"

Nike è solo l'ultima grande azienda che ha deciso di abbandonare il mercato russo in risposta all'invasione di Putin dell'Ucraina

Anche Nike lascia la Russia: "Non può più esistere"

Prosegue il flusso dei grandi marchi occidentali che decidono di lasciare il mercato russo a causa dell'invasione dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin. Dopo McDonald's che ha deciso di lasciare definitivamente la Russia, al pari di Starbucks, di Renault e di altre multinazionali, anche Nike nelle scorse ore ha annunciato che non venderà più i suoi prodotti nel Paese invasore. Il famoso brand di abbigliamento sportivo, infatti, non ha rinnovato gli accordi con Inventive Retail Group (Irg), che gestisce 37 negozi al dettaglio a marchio Nike in Russia.

La notizia è stata data dal quotidiano economico russo Vedomosti, secondo cui il produttore Usa di abbigliamento sportivo ha dichiarato che dal 3 marzo sono state sospese tutte le operazioni in ogni negozio di proprietà e/o gestito direttamente da Nike in Russia. I negozi che risultano ancora aperti non sono direttamente riconducibili ai canali di vendita ufficiali ma sono sono gestiti da partner indipendenti. Interpellato dai media russi, Tikhon Smykov, capo di Inventive Retail Group, ha affermato che Nike dallo scorso marzo aveva interrotto le spedizioni di prodotti alla Russia. "Quando le forniture si esauriranno, l'Irg sarà costretta a chiudere tutti i suoi negozi con questo marchio", ha dichiarato Tikhon Smykov al quotidiano Vedomosti.

Anche in questo caso, la decisione di abbandonare il mercato russo non arriva inaspettata. Così come altri grandi marchi, anche Nike aveva reagito all'invasione russa dell'Ucraina sospendendo la sua attività nel Paese in segno di solidarietà al popolo ucraino. A distanza di tre mesi, con una guerra in corso e una situazione che sembra essere arrivata a uno stallo, è arrivata la decisione definitiva di non rinnovare il contratto di vendita dei suoi prodotti tramite canali ufficiali. "Abbiamo avviato un'attività congiunta nel 2012, abbiamo costruito la migliore catena di negozi del Paese e siamo finiti 10 anni dopo in una situazione in cui quell'attività non può più esistere", ha scritto Smykov in una lettera ai dipendenti.

L'uscita di Nike dalla Russia segna un altro passo in allontanamento del Paese dall'Occidente. Era stato proprio l'arrivo delle multinazionali ad avvicinare i due mondi, che fino agli anni Ottanta sembravano inconciliabili. La moda, il lusso e i fast-food avevano aperto le loro porte anche nelle grandi città della Russia ma l'invasione dell'Ucraina ha drammaticamente cambiato le carte in tavola.

La Russia è tornata alla produzione locale, con gravi ripercussioni sulla società, soprattutto per le giovani generazioni cresciute in un ambiente più vicino a quello Occidentale che a quello Sovietico.

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