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Cummins, il libro esaltato dalla sinistra fa infuriare i messicani

Esce in Italia Il sale della terra, bestseller della scrittrice americana Jeanine Cummins. Esaltato da Oprah Winfrey, è accusato di dipingere i messicani in maniera stereotipata

Cummins, il libro esaltato dalla sinistra fa infuriare i messicani

Uno dei problemi del politicamente corretto è che l'ossessiva volontà di compiacere ogni possibile minoranza presente sul pianeta porta a dei clamorosi cortocircuiti ideologici nei quali incappano gli stessi paladini di progressismo, tolleranza e cosmopolitismo. È il caso emblematico della scrittrice americana Jeanine Cumminsm autrice del bestseller American Dirt, pubblicato in Italia dalla Feltrinelli con il titolo Il sale della terra nella quale si narra del viaggio travagliato di una donna messicana che deve lasciare la sua vita e fuggire come immigrata senza documenti negli Stati Uniti con suo figlio, per scappare dalla violenza dei cartelli della droga. Un tema, quello dell'immigrazione e delle condizioni dei migranti al confine sud degli Stati Uniti, in cima alle preoccupazioni dei liberal americani. Oprah Winfrey, nel selezionare American Dirt per il suo club del libro, ha dichiarato: "Jeanine Cummins ha realizzato un'impresa straordinaria, mettendoci letteralmente nei panni dei migranti e facendoci sentire la loro angoscia e la disperazione di vivere in libertà".

Secondo Stephen King, "Il sale della terra è un'opera straordinaria, in perfetto equilibrio tra il terrore da una parte e l'amore dall'altra. Sfido chiunque a leggere le prime sette pagine di questo libro e a non finirlo. È un gran bel romanzo su una donna coraggiosa in fuga con il suo meraviglioso bambino". Ma nonostante le prime recensioni positive, il libro è stato ampiamente criticato per la sua inaccurata rappresentazione del Messico e dei messicani, zeppa di luoghi comuni e stereotipi. Ed ecco che la polemica politicamente corretta è servita: d'altro canto quando vuoi fare il terzomondista e il tollerante, c'è sempre qualcuno più a sinistra e di buon cuore di te. Tant'è che 90 scrittori latinoamericani hanno firmato una lettera aperta indirizzata a Oprah Winfrey chiedendole di ripensare all'inclusione di American Dirt nel suo rinomato club del libro. L'accusa è quella di voler raccontare un dramma e un contesto politico sociale con gli occhi di una "turista americana" in presa ai sensi di colpa: appropriazione culturale intrisa di stereotipi.

Sul Guardian, Daniel A Olivas scrive: "Sì, gli scrittori latinoamericani sono arrabbiati. E non crediamo che solo gli scrittori latinoamericani possano scrivere libri sui Paesi latinoamericani. No, non si tratta di censura. Uno scrittore di talento che lavora duramente può realizzare opere convincenti nell'ambito della letteratura sulle altre culture. Si chiama arte. American Dirt non è arte". Secondo Olivas, il libro "è un insulto verso gli scrittori latinoamericani che hanno faticato - alcuni di noi per decenni - prima di farsi notare dai principali editori e recensori di libri, mentre realizzavamo una letteratura autentica e spesso pubblicata da università e case indipendenti con budget limitati". Per cercare di contenere le polemiche e dopo aver cancellato il tour di presentazione del libro, Jeanine Cummins ha dichiarato di essere sì una "cittadina bianca e privilegiata degli Stati Uniti" ma di avere origini portoricane.

Ma è troppo tardi.

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