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Donald Trump apre all'ipotesi del rinvio del voto

Il presidente della Commissione elettorale federale (Fec), Ellen Weintraub, "non hai il potere di rinviare le elezioni. Nè dovrebbero essere rinviate"

Donald Trump apre all'ipotesi del rinvio del voto

È bufera sul Presidente Usa Donald Trump per la sua proposta di rinviare le elezioni presidenziali del 3 novembre. "Con il voto per posta universale (non la votazione a distanza, il che è positivo), quelle del 2020 sarebbero le elezioni più inaccurate e fraudolente della storia. Sarà un grande imbarazzo per gli Stati Uniti. Rinviare le elezioni fino a quando le persone possano votare in modo corretto, tranquillo e sicuro???", si legge in un tweet che sta animando il dibattito politico Usa. Secondo i repubblicani, infatti, il voto per posta non sarebbe così sicuro e potrebbe portare a diverse anomalie. A sostenerlo anche Fox News, secondo la quale la votazione per corrispondenza in tutto il Paese "ha portato a una serie di risultati anomali" nelle elezioni primarie locali. L'emittente vicina ai conservatori cita inoltre un documento firmato da Mark Dimondstein, presidente dell'American Postal Workers Union, il quale si dice preoccupato per l'impatto che i tagli al budget e al personale avranno sulle votazioni per posta a novembre. In buona sostanza, secondo il Gop, il voto per posta potrebbe nascondere troppe insidie: da qui la proposta del Presidente Usa di rinviare le elezioni di novembre.

Ma Trump non può cambiare il giorno elezioni

Tuttavia, Trump non ha il potere di cambiare la data delle elezioni presidenziali. Glielo ha ricordato oggi il presidente della Commissione elettorale federale (Fec), Ellen Weintraub, come riportato dall'agenzia Nova. "No, signor presidente. No. Non hai il potere di rinviare le elezioni. Nè dovrebbero essere rinviate", ha scritto Weintraub su Twitter. "Gli Stati (confederati) e le città chiedono a te e al Congresso fondi per poter gestire correttamente le elezioni in modo sicuro e tutte le richieste degli americani. Perchè non ci lavori?", ha aggiunto. A causa del Covid-19 si prevede infatti che moltissimi cittadini statunitensi decideranno di usufruire di votare per posta, come hanno già fatto in questi mesi in occasione delle elezioni primarie locali. Esiste inoltre la possibilità che un massiccio ricorso al voto per posta possa condizionare l'affluenza e quindi anche il risultato. Secondo un recente sondaggio pubblicato da Abc News e dal Washington Post, il 49 per cento degli elettori crede che i rischi legati al voto per posta prevalgano sui benefici. Complessivamente, la maggioranza degli intervistati (il 59 per cento) si è detto a favore del voto di persona, mentre oltre un terzo (il 38 per cento) ha accordato la sua preferenza al voto per posta.

I rischi del voto per posta

La Speaker della Camera Usa Nancy Pelosi ha risposto alla proposta di Trump, citando l'articolo 2 della Costituzione Usa che attribuisce al Congresso il potere di determinare il giorno del voto. "L'articolo II, sezione 1 della Costituzione stabilisce: Il Congresso determina il tempo per la scelta degli Elettori e il giorno in cui essi voteranno; il quale deve essere lo stesso in tutti gli Stati Uniti", ha scritto Pelosi su Twitter. Eppure The Donald non ha tutti i torti. Come ammette anche Nbc News, Donald Trump ha ragione: il voto per corrispodenza non è esente da rischi. Il vero pericolo, scrive la Nbc, è una perfetta catastrofe di sovraccarico amministrativo, ritardi postali ed errori degli elettori che potrebbero portare a milioni di voti mancanti.

Un ampio studio di Charles Stewart III, direttore di Election Data and Science Lab del Mit, stima che il numero reale di schede inviate per posta e non conteggiate nel 2016 sia stato di molto più alto di 1,4 milioni.

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