Mondo

Da un fumetto la prova degli stermini: cosa progettava Mosca

C'è un documento russo che rivela, tramite immagini simili a quelle di un fumetto, le intenzioni di Mosca di compiere i genocidi di stretta attualità in questi giorni: ecco la rivelazione del politologo

Da un fumetto la prova degli stermini: cosa progettava Mosca

Viene rappresentato come fosse un fumetto per bambini ma si tratta dello schema per l'orrore, per i crimini di guerra, per il genocidio. È quanto ha progettato lo zar del Cremlino, Vladimir Putin, per il bagno di sangue e di cadaveri con cui i soldati russi e ceceni hanno massacrato gli innocenti di Bucha, Borodyanka e numerose altre città ucraine nei dintorni di Kiev. Quello che viene definito come il peggior eccidio europeo dai tempi di Srebrenica, presenta questa specie di fumetti dell'orrore adatti anche alla lettura dei più piccoli. La denuncia è stata fatta su Twitter da Sergei Sumlenny, politologo ed esperto dell'Europa dell'Est, il quale ha postato e tradotto un documento folle pubblicato dall'agenzia russa Ria Novosti titolato "Cosa dovrebbe la Russia con l'Ucraina?", che rivela un piano dettagliato per un genocidio, a partire dalla completa eliminazione dello Stato ucraino.

"L'ucraino è nazista"

Su Twitter, Sumlenny traduce alcuni passaggi del testo: glu ucraini sono definiti nazisti che meritano la morte. "I nazisti che hanno preso le armi, devono essere uccisi in numero il più possibile ... Non solo le élite, la maggior parte delle persone sono colpevoli, sono nazisti passivi, abilitanti nazisti. Hanno sostenuto queste élite e devono essere puniti". Inoltre, viene previsto un approccio tirannico alla cultura tramite la repressione ideologica (oppressione) "delle idee naziste e attraverso una dura censura: non solo in politica, ma in ambito culturale e educativo". Da qui, l'Ucraina deve pagare per la sua colpa nei confronti della Russia, deve essere trattata come un nemico e questo può accadere soltanto in dipendenza dalla Russia. Il testo continua parlando di "denazificazione" che non può che essere tramite il supporto diretto della polizia militare e del management dalla Russia. "La storia lo ha dimostrato: l'Ucraina potrebbe non esistere come Stato nazionale. Qualsiasi tentativo di crearla porta al nazismo - si legge nel testo in russo "La de-banderizzazione non basta... La denazificazione dell'Ucraina deve essere la sua de-europeizzazione". Insomma, uno sproloquio senza fine che se non fosse vero sembrerebbe uno scherzo, un film, una cruda tragedia teatrale ma si tratta della cruda verità.

Prove del massacro dal 2021

"Ebbene, mi aspetto da coloro che hanno sostenuto la Russia nella sua guerra e che hanno trovato scuse per la Russia, di trovare scuse per questi piani. E anche per gli acquisti di gas russo", sottolinea il politologo. In uno schema-fumetto per il genocidio, si vede un trattore che scava una buca enorme e la ricopre con una sostanza chimica. Una volta che la buca è riempita di cadaveri, il trattore li nasconde sotto a uno strato di terra. In un ultimo disegno, il trattore passa sopra la fossa comune per schiacchiare i cadaveri e cospargerli con una sostanza liquida. Come riporta Repubblica, la prova che Putin avesse programmato gli stermini Ucraina viene fuori da un documento ufficiale del 13 settembre 2021, in pratica sei mesi dopo che la Russia aveva cominciato a raccogliere le sue truppe al confine con l’Ucraina e in Crimea.

Per il politologo, quindi, quel documento è la prova che Mosca stesse programmando "un genocidio di dimensioni mai viste dalla fine della Seconda guerra mondiale" già dallo scorso autunno. L’autore delle istruzioni per compiere il genocidio è stato Anton Shalayev, allievo di una business school di Berlino e successivamente impiegato di un’azienda tedesca della Renania. Sicuramente, ben ammanicato con Putin e il Cremlino.

Il politologo Sumlenny spiega che le sepolture di massa "siano pensabili soltanto nel caso di una guerra nucleare o una pandemia" perché descrivono come far sparire fino a mille cadaveri in una fossa comune in tre giorni.

Commenti