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Gmg, se la festa degli italiani la conduce l'icona del gay pride

Non ha entusiasmato i più attenti neppure la presenza come conduttrice nella festa degli italiani a Cracovia di Lodovica Comello, che solo un mese fa era stata madrina ufficiale del Gay Pride di Milano

Gmg, se la festa degli italiani la conduce l'icona del gay pride

Zaino in spalla, entusiasti dall’aver preso parte ad un evento storico, i centomila italiani che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, dopo la messa conclusiva di Papa Francesco, si preparano a tornare in Italia.

Gli italiani, nell’enorme fiumana di giovani arrivati in Polonia, sono stati la seconda delegazione per numero, superati solo dai padroni di casa, i polacchi.

Abbiamo raccolto alcune impressioni tra i partecipanti, come quella di Domenico Musso, direttore dell’Osservatorio Internazionale dei Giovani Cattolici: "Le parole del Santo Padre durante la veglia al Campus Misericordiae scuotono anche l'animo più tiepido. È un invito alla platea di 1 milione e 600 mila giovani cattolici li adunati a 'lasciare l'impronta', ad essere impegnati, coraggiosi, a fare di più. Un invito che risuona dalla terra polacca e si ricollega direttamente alle parole di San Giovanni Paolo II che nel 1985 invitò i giovani a non 'lasciarsi vivere' e fare della propria vita un capolavoro. Ma la GMG è anche grande esperienza di fede, alla Tauron Arena gli incontri organizzati dagli americani hanno fatto sperimentare livelli di devozione sconosciuti al vecchio continente. Perché se è vero che la GMG è allegria, confusione e poliedricità globale e multiculturale, è anche vero che è una grande esperienza di fede 'cattolica', universale per l'appunto".

Dello stesso timbro l’entusiasmo di Gioele Anni, segretario nazionale degli studenti dell’Azione Cattolica, che elabora le parole di chi si è alternato sul palco: "Bagnasco ci ha detto di incendiare il Paese, il Papa di fare ponti e fare chiasso. Alla festa degli italiani si è ballato per davvero. O ci buttiamo dentro questo mondo che sembra impazzito, per renderlo migliore insieme agli altri, senza nessuna barriera, oppure la nostra fede serve a poco. E se le parole contano, questa dice già che qualcosa sta cambiando nella Chiesa e nella percezione di quello che vuol dire essere credenti".

Note un po’ in controtendenza vengono dai commenti critici di altri giovani pellegrini, che preferiscono rimanere anonimi, sulle parole di Mons. Nunzio Galantino, Segretario della Conferenza Episcopale Italiana che, nel corso di un incontro con i giovani, ha “riformato” la Bibbia asserendo che "Sodoma si è salvata".

Non ha entusiasmato i più attenti neppure la presenza come conduttrice nella festa degli italiani a Cracovia di Lodovica Comello, che solo un mese fa era stata madrina ufficiale del Gay Pride di Milano.

Voci critiche serpeggiano anche sulla dichiarazione del Papa di trovarci in guerra, ma non in una guerra di religione. È un non più giovane patriarca di Antiochia, Ignazio Giuseppe III Younan su Radio Uno a dar voce al brusio sotterraneo sulle parole di Francesco: "Con tutto il rispetto per il Santo Padre, non è corretto quello che lui dice. Qui stiamo subendo l'odio da parte di una religione".

Una presenza quindi non in sordina quella degli italiani, che si preparano a fare la stessa tratta di ritorno del Primate della Chiesa e tra questi molti pensano già alla traversata dell’oceano per la GMG del 2019 che si terrà a Panama.

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