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Portaerei Usa in pattugliamento nel Mar Cinese Meridionale

Pechino: "Si rischia errata valutazione della situazione". Il Pentagono: "abbiamo sempre navigato in queste acque"

Portaerei Usa in pattugliamento nel Mar Cinese Meridionale

Il Terzo Gruppo da Battaglia della portaerei John C. Stennis con due cacciatorpediniere e due incrociatori della Settima Flotta, è in pattugliamento da qualche ora nel Mar Cinese Meridionale. La mossa è ritenuta l’ultima dimostrazione di forza degli Usa nella Regione dove sono in atto delle pericolose rivendicazioni territoriali.

La Stennis è scortata dagli incrociatori classe Ticonderoga, Antietam e Mobile Bay e dalle cacciatorpediniere missilistiche classe Arleigh A. Burke, Chung-Hoon e Stockdale. Poco distante dal rischieramento della Stennis, anche la nave comando della Settima Flotta, la USS Blue Ridge, in navigazione nelle Filippine. La John C. Stennis è stata rischierata nell’area di pertinenza della Settima Flotta, Oceano Pacifico occidentale ed Oceano Indiano, dallo scorso 15 gennaio.

Durante la notte, il governo cinese ha respinto le accuse sulla militarizzazione della Regione, puntando il dito contro gli Usa, responsabili di aver aumentato, con la presenza del vettore, le tensioni nel Mar Cinese Meridionale.

La Cina non sta militarizzando la regione – ha dichiarato Fu Ying, portavoce dell'Assemblea Nazionale del Popolo – queste accuse infondate potrebbero portare ad un errata valutazione della situazione. Sono gli americani – ha aggiunto Ying – ad aver inviato il loro vettore più avanzato a ridosso dei nostri confini.

Il Pentagono minimizza. Le nostre navi svolgono da decenni pattugliamenti in tutto il Pacifico occidentale – si legge in una nota della Flotta del Pacifico – abbiamo sempre navigato nel Mar Cinese Meridionale. Nonostante le frasi di rito, la presenza della portaerei classe Nimitz è un chiaro segnale alla Cina. Appare evidente che la Marina Usa stia dimostrando la portata dei suoi interessi: la libertà di navigazione nella regione e la capacità di proiettare la presenza militare americana nel globo.

Gli Stati Uniti si oppongono alla militarizzazione del Mar Cinese Meridionale. Costellato da piccole isole, scogli e secche, il Mar Cinese Meridionale è al centro di una disputa territoriale che contrappone tra loro Brunei, Malesia, Filippine, Taiwan, Vietnam, Corea del Sud, Giappone e Cina. Tensioni che si sono acuite negli ultimi anni, perché la Cina ha recuperato circa tremila acri di terra in una massiccia operazione di dragaggio, costruendo aerodromi, porti e fari. L’isola di Woody è la più grande della catena Paracel. Ospita un aeroporto fin dagli anni ’90 e si trova a 250 miglia a sud est di un'importante base sottomarina cinese sull'isola di Hainan. La nuova pista di atterraggio realizzata dai cinesi è stata testata lo scorso novembre con velivoli militari e civili. La Cina rivendica Woody Island fin dal 1950, ma è contestata anche da Taiwan e Vietnam. Militarizzata l’isola di Woody, il Pentagono teme lo stesso destino per le isole Spratly. I satelliti hanno confermato la costruzione di un radar ad alta frequenza in un'isola artificiale sul Cuarteron Reef, proprio nelle Spratly. Secondo il Comando del Pacifico “la Cina sta chiaramente militarizzando il Mar Cinese Meridionale”. Barack Obama ha confermato che la sua amministrazione avrebbe continuato a sfidare le rivendicazioni territoriali di Pechino nella Regione ed a navigare in quelle acque, secondo quanto previsto dal Diritto internazionale. Il Pentagono, intanto, avrebbe per il momento accantonato l’idea di rischierare artiglieria mobile, M109A6 Paladin, nei territori degli alleati regionali per scoraggiare le minacce in entrata nel Mar Cinese Meridionale. La Cina, il 24 febbraio scorso, fa ha schierato caccia intercettori Shenyang J-11 e cacciabombardieri Xian JH-7 nell’isola di Woody, nella catena delle Paracel, per scoraggiare “intrusioni non autorizzate sulle isole contestate”.

Una settimana prima, i cinesi hanno schierato sull’isola di Woody anche batterie missilistiche HQ-9 con una gittata di 200 chilometri.

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