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Perché l'agricoltura mondiale ha bisogno dell'India

La guerra in Ucraina ha messo in evidenza l’urgenza di assicurare la sicurezza alimentare a livello globale. Nell’arco degli ultimi 50 anni, l’India è passata dalla dipendenza da aiuti alimentari a diventare un notevole esportatore netto di cibo

Perché l'agricoltura mondiale ha bisogno dell'India

L’International Fund for Agricultural Development (IFAD) deve eleggere un nuovo presidente e l’India ha presentato il suo candidato, il Dr. Shobhana Kumar Pattanayak. Dopo l’eclatante successo nella produzione, a livello mondiale, di vaccini per il Covid e l’attribuzione della definizione di “farmacia del mondo”, la leadership indiana è quello di cui le istituzioni internazionali hanno bisogno specialmente in agricoltura, a fronte delle incombenti minacce geopolitiche e ambientali.

Tra agricoltura e sicurezza alimentare

La guerra russa in Ucraina ha messo in evidenza l’urgenza di assicurare la sicurezza alimentare a livello globale. La Russia e l’Ucraina producono il 25% del grano a livello mondiale e quindi lo spettro di una crisi alimentare globale diventa ora molto più concreto. Inoltre, quest’anno si prospettano delle stagioni estive con una siccità da record prevista in Afghanistan, Yemen, Libia, Somalia e nel Corno d’Africa, alcune tra le zone di conflitto più vulnerabili del mondo. Si prevede che, d’ora in poi, i fenomeni di siccità saranno ricorrenti a causa del riscaldamento globale e anche nazioni sviluppate come l’Italia stanno soffrendo una forte carenza di acqua a causa della scarsità di pioggia quest’anno.

Mentre l’orologio segna il tempo verso il 2030, l’anno fissato come scadenza per il raggiungimento dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs), è diventato necessario che tutti gli attori della scena mondiale intraprendano delle azioni al fine di ricalibrare gli sforzi per accelerare il progresso ottenuto in vari settori, per assicurare che nessuno resti indietro. Un approccio pragmatico per mobilitare finanziamenti, migliorare l'implementazione a livello nazionale e rafforzare le istituzioni è la necessità del momento. Di tutti gli SDGs, “sradicare la povertà” (SDG 1) ed “eliminare la fame” (SDG 2) sono i più importanti. Costituiscono la base degli altri SDGs.

Circa il 63% dei poveri nel mondo lavora in agricoltura, la maggior parte di loro in piccole aziende agricole che producono il 50% del totale delle calorie alimentari sul 30% del territorio mondiale destinato all'agricoltura. In tutto il mondo, 500 milioni di piccole aziende agricole producono circa l’ 80% del cibo consumato in Asia e nell’Africa sub-sahariana e forniscono sostentamento a oltre 2 miliardi di persone. I cambiamenti climatici hanno esacerbato la situazione già estremamente vulnerabile dell’agricoltura e secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) la produzione dei raccolti diminuirà del 10-25% entro il 2050.

L'importanza dell'India

Il ruolo di istituzioni delle Nazioni Unite come l’International Fund for Agricultural Development (IFAD) deve acquisire una rinnovata importanza, in un ambiente geopolitico instabile. L’IFAD, un’istituzione finanziaria internazionale che conta, come membri, 177 economie, ha come obiettivo quello di eliminare la povertà e la fame nelle zone rurali dei paesi in via di sviluppo. L’IFAD è l’unica istituzione multilaterale dedicata allo sviluppo impegnata esclusivamente a trasformare l’agricoltura, le economie rurali e i sistemi alimentari per renderli più inclusivi, produttivi, resilienti e sostenibili.

L’IFAD sta ora scegliendo un nuovo Presidente. L’India, la più grande democrazia del mondo, ha nominato il Dr. Shobhana Kumar Pattanayak, un veterano della diplomazia in campo agricolo e un rinomato specialista del settore, come suo candidato alla presidenza dell’IFAD. Il Dr. Pattanayak è molto qualificato a ricoprire la posizione e ha negli anni rappresentato l’India in varie istituzioni multilaterali e dunque conosce molto bene l’ambito internazionale. La sua più grande qualifica, tuttavia, consiste nel fatto di rappresentare un paese che è un microcosmo dello scenario alimentare mondiale.

Circa il 59% dei cittadini dell’India lavora nel settore agricolo contribuendo al 23% del suo PIL. Oltre il 70% delle famiglie indiane nelle zone rurali dipende dall’agricoltura per il sostentamento con l’82% degli agricoltori che lavorano su piccoli terreni marginali. Il Dr. Pattanayak vanta una lunghissima esperienza sul campo lavorando in un paese dove tutto, dalle inondazioni ai monsoni tardivi, ai piccoli cambiamenti politici, colpisce i più poveri tra i poveri per cui, nella più grande democrazia del mondo, costoro rappresentano la priorità assoluta. La conoscenza profonda dell’India e delle questioni internazionali in tema di agricoltura del Dr. Pattanayak, unita al suo eccezionale calibro e successo nel cambiare i sistemi agricoli saranno fattori decisamente essenziali per guidare l’IFAD nel processo di adempimento del suo importante e crescente ruolo.

Inoltre, egli rappresenterà 1/6 dell’umanità nel suo complesso, e ciò lo rende decisamente idoneo a prendere le redini dell’ IFAD con eccellenza. La sua candidatura viene avanzata in un momento in cui la dottrina del Primo Ministro Modi, Vasudhaiva Kutumbakam (“il mondo è una famiglia”) nelle relazioni internazionali, ha visto l’India ricoprire un ruolo di leader nella lotta contro il COVID 19 divenendo il maggior fornitore di vaccini, in special modo dei paesi in via di sviluppo. L’India ha assunto il ruolo di portavoce dei paesi in via di sviluppo con il Primo Ministro Modi che, al precedente G20 in Italia, ha assicurato uguali condizioni per le nazioni in via di sviluppo nella lotta contro i cambiamenti climatici. Con le nuove minacce da parte di autocrazie come la Cina e la Russia, l’India rimane un partner fondamentale a livello globale per assicurare che il cibo e il benessere economico non vengano usati come pedine di scambio da parte delle autocrazie, in special modo a scapito dei paesi poveri. L’IFAD e l’India hanno avuto storicamente una relazione molto speciale e l’India è attualmente il 15° maggior contribuente dell’organizzazione.

Combattere fame e povertà

L’India è uno dei paesi fondatori dell’IFAD, che venne creato in seguito alla World Food Conference che si tenne nella metà degli anni ‘70. Nel riconoscere il ruolo strategico che un’istituzione come l’IFAD ricopre, specialmente in una fase in cui sono sempre di più coloro che soffrono la fame e in cui persiste la malnutrizione, l’India è stata la prima nazione ad annunciare un Concessional Partner Loan per l’ IFAD, quando l’organizzazione decise di introdurre fondi in prestito, nella sua strategia finanziaria, nel suo 11° Replenishment, dando luogo a due CPL addizionali da altri paesi. L’India, un paese di 1,4 miliardi di persone, ha sempre rivestito un ruolo significativo nell’offrire supporto e lavorando con le Nazioni Unite e le sue organizzazioni.

Allo stesso tempo, per numerosi decenni, l’India non ha avuto l'opportunità di guidare nessuna delle agenzie specializzate, nessun fondo o programma delle Nazioni Unite. La posizione alla guida dell’IFAD perciò, fornisce all’India un’opportunità unica e tempestiva di poter rivestire una posizione di leadership all’interno dell’UNDS e di fornire un contributo ancor più’ grande alle questioni di sviluppo globale in una sfera di interesse nella quale il Paese ha consolidate esperienze, conoscenze e storia oltre a vantare un’importante partecipazione.

L’India ha fatto tremendi progressi nel corso degli anni verso il raggiungimento degli SDGs come testimoniano importanti indicatori di crescita economica, la riduzione della povertà, una significativa produzione alimentare, l’adozione di tecnologie come quella di un approccio intelligente sul clima e l’autosufficienza per quanto riguarda i cereali. Nell’arco degli ultimi 50 anni, l’India è passata dalla dipendenza da aiuti alimentari a diventare un notevole esportatore netto di cibo potendo disporre allo stesso tempo del più grande Public Distribution System al mondo che fornisce aiuti alimentari sovvenzionati a milioni di persone.

L’India ha inoltre diversificato in merci di alto valore ed è diventata il maggior produttore di latte, legumi, prodotti di orticoltura e bestiame oltre ad essere il maggior paese esportatore di gamberetti e spezie a livello mondiale. L’India possiede inoltre una lunga e vasta esperienza nella comprensione delle esigenze finanziarie del settore agricolo e ha una storia consolidata per quanto riguarda la fornitura di prodotti finanziari adatti ai differenti settori della popolazione. E’ arrivato il tempo per la comunità internazionale di riconoscere il ruolo che l’India riveste come leader del mondo in via di sviluppo e per le crescenti responsabilità nella nuova alleanza di democrazie che l’India appoggia. La leadership dell’IFAD non può’ che trarre benefici da un Presidente indiano che metterà a servizio non solo la sua esperienza personale ma sarà anche l’espressione di quel nuovo ruolo emergente che l’India rappresenta nella nuova arena geopolitica mondiale.

Dopo tutto, con Vasudhaiva Kutumbakam, l’India crede che “il mondo sia una famiglia” e che la salute, la sicurezza alimentare e la prosperità siano i diritti basilari per tutte le nostre future generazioni.

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