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Quell'isola greca colpita da un'"invasione di capre"

Gli abitanti dell'isola di Samotracia hanno pensato di mettere fine al vagabondare delle capre riportando in vita l’allevamento di tali animali

Quell'isola greca colpita da un'"invasione di capre"

Sull’isola greca di Samotracia, nel nord dell’Egeo, la popolazione è in preda alla disperazione a causa di alcuni “assalitori insaziabili”: le capre.

Tale paradiso naturale, appena sfiorato dal turismo di massa e privo di collegamenti marittimi regolari con la terraferma, sta appunto soffrendo, spiega l’emittente Usa Fox News, la voracità di questi animali, la cui popolazione supera di ben quindici volte quella umana. Sull'isola, che ha una superficie pari a tre volte quella di Manhattan, sono infatti presenti circa 50mila capre, contro appena 3mila residenti.

Negli ultimi anni, l’allevamento caprino è divenuto sempre meno sostenibile per la gente del posto, a causa del progressivo aumento dei costi e del contestuale crollo del prezzo di latte e carne, e, di conseguenza, tali animali sono stati lasciati girovagare per tutta Samotracia, fino a divenire completamente selvatici.

Oltre a invadere le strade dei centri abitati e a salire sui tetti delle case così come sui tettucci delle macchine, le capre stanno anche danneggiando enormemente la flora caratteristica dell'isola. Queste stanno appunto“mangiando qualsiasi cosa”, sfogando la loro voracità principalmente verso steli d’erba e arbusti e riducendo ormai il paesaggio dell’isola a un vero e proprio deserto lunare.

Strappando dal suolo sempre più ciuffi d’erba e cespugli, le capre stanno inoltre esponendo Samotracia al rischio dell’erosione. Secondo alcuni abitanti dell’isola intervistati dal network Usa, la scomparsa di sempre più flora per colpa della fame degli animali avrebbe già indebolito pesantemente il terreno del paradiso naturale. A causa della drammatica diminuzione della flora, mangiata dai quadrupedi, le masse di fango che si creano ogni volta che piove scivolerebbero appunto liberamente, senza più incontrare gli ostacoli rappresentati dagli arbusti, giù dai monti per abbattersi sui borghi locali.

Gli abitanti del paradiso naturale stanno cercando di organizzarsi per fronteggiare l’emergenza-capre.

Su iniziativa di Carlota Maranon, un’avvocatessa spagnola trasferitasi a Samotracia, è stata infatti costituita ultimamente un’associazione finalizzata a riportare in vita l’allevamento caprino sull’isola, così da impedire il vagabondare degli animali e ridare contestualmente forza all’economia agricola dell’Egeo settentrionale.

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