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Il reclutatore dell'Isis: "Chi non crede in Allah merita la decapitazione"

Intervistato da un quotidiano britannico un membro dello Stato Islamico svela le regole della sharia: "Un vero musulmano non è democratico"

Il reclutatore dell'Isis: "Chi non crede in Allah merita la decapitazione"

Anche se non si ha notizia di ulteriori decapitazioni compiute dallo Stato Islamico, l'Isis continua a fare timore. Il suo operato violento è anche diffuso tramite video che ne diffondono la propaganda. Der Spiegel, il quotidiano tedesco, è riuscito ad intervistare un 30enne arabo, tale Abu Sattar, che dice di essere uno dei reclutatori dell'Is. Ne esce un quadro duro e violento.

Subito Sattar afferma che loro stanno solo seguendo la parola di Allah, e credono che sia loro dovere onorare il loro dio e il suo profeta Maometto: "Stiamo attuando ciò che è scritto nel Corano. Se riusciamo a farlo, poi, naturalmente, sarà un successo". E quando gli viene chiesto se decapitare gli altri sia un gesto da buon musulmano risponde attaccando l'operato del mondo occidentale: "Crede che coloro che lanciano attacchi aerei sui matrimoni afghani o che marciano in un Paese come l'Iraq sono buoni cristiani? Sono i responsabili di Guantanamo o Abu Ghraib dei buoni cristiani?". L'uomo afferma che la sharia, la legge musulmana, è la loro legge e che chi si oppone alla sharia non è un vero musulmano.

Attualmente ci sono circa 1,6 miliardi di musulmani nel mondo. Ed è normale, fa notare il giornalista tedesco, che tra questi ci siano democratici, liberali, conversatori, eterosessuali e omosessuali e che la maggior parte non condivide l'operato dello Stati Islamico. Ma Sattar non si scompone: "La democrazia è per gli infedeli. Un vero musulmano non è un democratico, perché non si preoccupa per le opinioni delle maggioranze e delle minoranze non lo interessarti. Si è interessato solo a quello che dice l'Islam" anche perché, continua l'uomo "perché vi comportate come se il mondo intero avesse bisogno di democrazia?". Mentre tornando all'omosessualità, invece, il reclutatore dice che è "vietata nel Corano e quindi deve essere punita".

Per quel che riguarda le donne, che vengono trasformate in schiave del sesso, o sulla crocifissione, o la decapitazione, dei uomini, donne e bambini di altre religioni, Sattar risponde che "è dovere di ogni musulmano combattere quelli di un credo diverso fino a che solo Allah non sarà adorato in tutto il mondo" perché "tutti hanno la possibilità di accettare Allah e tornare sulla retta via" e chi combatte il dio musulmano "deve essere ucciso o crocifisso" perché "si dovrebbe uccidere o espellere gli infedeli ovunque si trovano".

L'Islam ha attraversato un periodo d'oro in cui la musica, la danza, la pittura, l'architettura e la calligrafia dominavano la scena. Gli arabi si espandevano rendendo l'islam una cultura e un'arte. E il giornalista chiede se è possibile un ritorno a quel periodo, in chiave moderna. La risposta del membro dell'Isis è netta: "Ci sono stati errori ripetuti nelle società musulmane. E quello del secolo d'oro era uno degli errori a cui mi riferisco".

Ed è possibile un segno di pace da parte dell'islam? Sattar pensa che ci potrà essere solo tramite una conversione perché "Allah è misericordioso e perdona coloro che lo seguono".

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