Coronavirus

Rischio contagio nelle carceri turche: Erdogan libera migliaia di detenuti

I detenuti che non potranno uscire dal carcere sono soltanto quelli condannati per terrorismo, tra cui però figurano molti attivisti anti-Erdogan

Rischio contagio nelle carceri turche: Erdogan libera migliaia di detenuti

L’epidemia di coronavirus non risparmia la Turchia del presidente Erdogan, costretta ultimamente a liberare migliaia di detenuti per scongiurare un’esplosione di contagi nelle carceri. Il Paese anatolico è ormai secondo solo all’Iran nel Grande Medio Oriente per numero di infezioni da Covid-19, avendo superato Israele, Pakistan e India. Attualmente, l’ex Sublime Porta registra 56.956 persone malate del morbo incriminato, appena definito dall’Oms come “10 volte più mortale del virus H1N1”, e 1.198 morti.

Nel pieno della crisi sanitaria nazionale causata dal coronavirus, il governo Erdogan ha già adottato provvedimenti straordinari, come il coprifuoco totale per tutto lo scorso fine settimana, ma è stato in questi giorni costretto, fa sapere La Stampa, a disporre anche la scarcerazione di ben 45mila prigionieri.

I detenuti saranno liberati in applicazione di una legge promossa dall’esecutivo Akp e appena votata dal parlamento nazionale con l’urgenza di evitare la comparsa di focolai incontrollati di contagio all’interno degli istituti di pena.

La normativa introdotta recentemente, spiega il quotidiano torinese, autorizza il rilascio temporaneo soltanto dei carcerati condannati non per il reato di terrorismo.

Le disposizioni approvate dal parlamento turco, evidenzia l’organo di informazione, sono state però immediatamente condannate dall’ong umanitaria Human Rights Watch, poiché a scontare oggi nel Paese islamico condanne per terrorismo vi sono anche tanti giornalisti indipendenti e attivisti critici nei confronti del presidente Erdogan.

Di conseguenza, queste personalità dissidenti resteranno in cella, esposte al rischio dell’infezione da coronavirus.

Oltre a decidere la scarcerazione di migliaia di ospiti delle strutture detentive turche, il governo a guida Akp ha anche ultimamente annunciato che il coprifuoco verrà osservato nel territorio nazionale ogni fine settimana, dalla mezzanotte del venerdì a quella della domenica.

Nonostante i tentativi di contenimento dei contagi messi in campo dalle autorità di Ankara, l’avanzata del morbo non si arresta, ma continua a colpire i compatrioti del presidente.

Il Paese musulmano, afferma a tale proposito sempre La Stampa, “ha visto un aumento giornaliero di 4.

789 casi di coronavirus e 97 decessi nelle ultime 24 ore”.

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