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Sì al "price cap dinamico": la Commissione Ue spinge sul tetto al gas

Arriva la proposta della Commissione Ue sul gas: sì al price cap dinamico. Ora i capi di Stato e di governo ne dovranno discutere

Sì al "price cap dinamico": la Commissione Ue spinge sul tetto al gas

L'Unione Europea fa un passo nella direzione del tetto al prezzo del gas, che per quanto difficile da applicare inizia a entrare nel discorso politico del Vecchio Continente. Lo riportano diverse agenzie che hanno avuto modo di consultare quanto ha scritto la Commissione al Consiglio europeo nella bozza di conclusioni del vertice dei leader europei in programma il 20 e 21 ottobre. La bozza, frutto del lavoro degli sherpa e di settimane di trattative, prevede che l'Ue si impegni a "esplorare un corridoio dinamico temporaneo dei prezzi del gas naturale per limitare i prezzi fino a quando non sarà stabilito il benchmark" che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato attualmente imperniate sulla borsa olandese Ttf.

La Commissione chiede inoltre al Consiglio che i capi di Stato e di governo entro il 31 gennaio fissino un limite al tasso in cui i derivati energetici su prodotti a pronta consegna, scambiati con finestra temporale inferiore a un mese, possono salire o scendere di prezzo in un solo giorno.

Il piano presentato dalla Commissione Europea Consiglio Ue mira a governare il funzionamento dei mercati dell'energia per aumentarne la trasparenza e far cadere i fattori di ostacolo che amplificano la volatilità dei prezzi del gas. Al fine di fare ciò la scelta è dunque sul tetto diretto al prezzo del gas dentro al mercato del Vecchio Continente piuttosto che sull'elettricità generata nel mercato secondario. La proposta è molto simile a quella avanzata dal Governo italiano di Mario Draghi a luglio, soprattutto come metodologia, e fatta propria dal Parlamento europeo, riconoscendo inoltre la priorità operativa alla "rimozione degli ostacoli normativi per accelerare l'introduzione delle energie rinnovabili e delle relative reti", obiettivo da conseguire con la gestione degli stoccaggi di gas e la creazione di negoziati comunitari con fornitori affidabili. Quest'ultima necessità è volta a sanare la problematica evidenziata oggi in conferenza stampa dal Commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni: "La mancanza di una risposta coordinata rischia di esacerbare i problemi: il fatto che molti governi continuino a ricercare accordi bilaterali con altri Paesi, per garantire le proprie forniture, è uno dei motivi che ha determinato il rialzo dei prezzi".

Le proposte dovranno ora essere approvate dai governi dell'Ue che si ritroveranno a Bruxelles tra giovedì e venerdì dopo che per settimane hanno litigato sul tema del price cap da quando la Commissione ha fatto la prima mossa, proponendo un limite di prezzo solo sul gas russo all'inizio di settembre. Germania, Austria e Paesi Bassi hanno difeso le logiche della concorrenza europea pur essendo in particolar modo Berlino ben pronta a manovre anti-crisi autonome; Stati come Belgio, Grecia, Italia e Polonia hanno proposso la creazione di una banda di oscillazione del prezzo per le transazioni all'ingrosso. La sensazione è che come accaduto sul piano dei tagli ai consumi di gas la negoziazione sarà complessa.

Quel che è certo è che in una riunione ufficiale si porrà sul tavolo il tema del tetto ai prezzi e i governi non potranno fare a meno di studiarne la fattibilità. Se la proposta politica finale somiglierà o meno alle dichiarazioni delle Commissioni non si può dire in partenza, ma sicuramente ora la discussione non potrà essere più demandata. Specie se Bruxelles e gli Stati andranno fino in fondo nel seguire le linee che la bozza prevede: "La priorità immediata è proteggere le famiglie e le imprese, in particolare i soggetti più vulnerabili delle nostre società, preservando la competitività globale dell'Unione e mantenendo la parità di condizioni e l'integrità del mercato unico. Tutti gli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell'Ue dovrebbero essere mobilitati per aumentare la resilienza delle nostre economie". E in questo "tutti" si può aprire un grande dibattito sul modo migliore con cui applicare il tetto ai prezzi. Se proporlo, cioè, per decreto Ue o se forzare alla convergenza i prezzi con aiuti, salvataggi esterni, sostegni economici.

Ma quel che è certo è che la questione non si può più ignorare.

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