Guerra in Ucraina

"Mettiamo la bandiera cinese e bombardiamo": la boutade di Trump su Putin

Battuta choc di Donald Trump a una convention repubblicana in merito al conflitto tra Ucraina e Russia: "Così loro cominciano a combattersi tra di loro"

"Mettiamo la bandiera cinese e bombardiamo": la boutade di Trump su Putin

Donald Trump ha incontrato i big donor repubblicani durante un evento a New Orleans e inevitabilmente uno degl argomenti della convention è stata la guerra in Ucraina. I combattimenti sono ancora in corso in tutto il Paese mentre il mondo è mobilitato in manifestazioni contro la guerra e le diplomazie di tutto il pianeta sono impegnate per trovare una strada da percorrere che non sia quella delle armi. Donald Trump, durante la convention, è riuscito anche a scherzare sull'argomento, con dichiarazioni che sono destinate a far discutere nei prossimi giorni.

A riportare il contenuto del discorso di Donald Trump ai suoi big donor è stato il Washington Post, che pare sia anche in possesso di alcune registrazioni audio relative a quella serata. L'ex presidente degli Stati Uniti d'America ha detto che gli Usa dovrebbero "mettere la bandiera cinese" sui caccia F22 e "bombardare a tappeto la Russia". Sicuramente una battuta da parte di Donald Trump, che ha anche aggiunto: "Poi diciamo: 'È stata la Cina, non siamo stati noi'. Così loro cominciano a combattersi tra di loro e noi ci sediamo a guardare".

Il Post riporta che la sala ha iniziato a ridere alla battuta di Donald Trump, che in quell'occasione pare abbia parlato per quasi 90 minuti consecutivi. Ovviamente, l'intervento dell'ex presidente degli Stati Uniti non è stato interamente incentrato sul conflitto in Ucraina ma ha spaziato su vari fronti. Il tabloid americano riferisce anche che Donald Trump avrebbe anche lodato il leader nordcoreano Kim Jong Un affermando che è "un tipo duro", apprezzando il fatto che il dittatore abbia "controllo totale" sul suo Paese.

Ma l'ex presidente degli Stati Uniti ci ha tenuto ad aggiungere che lui è stato molto più duro con Vladimir Putin rispetto ad altri presidenti, nonostante gli siano state rivolte accuse alla sua campagna elettorale di aver avuto l'aiuto e il sostegno dei russi per vincere le elezioni del 2016.

"Io ho conosciuto bene Putin, non l'avrebbe fatto, non l'avrebbe mai fatto", ha detto ripetendo, come aveva fatto nei giorni scorsi, che Putin non avrebbe mai invaso l'Ucraina se lui fosse stato ancora presidente.

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