La moschea di Segrate (in via Cassanese 3), in provincia di Milano, il 6 gennaio aprirà le porte ai milanesi. L'iniziativa, organizzata dall'Osservatorio di Milano, in collaborazione con la Diocesi Ambrosiana, del Consiglio Pontificio Cor Unum, vuole rappresentare un'inversione di ruoli rispetto ad «Aggiungi un posto a tavola», in cui 70 famiglie milanesi hanno ospitato 120 profughi politici.
Questa volta saranno le famiglie musulmane ad accogliere gli italiani, fino a 300 famiglie, per una visita alla moschea e quindi per un pranzo a base di specialità arabe che si svolgerà nei saloni attigui al luogo di culto.
«È un'occasione da non perdere, in una città multietnica come Milano dove è necessario, se non vogliamo che si sviluppi l'odio tra le religioni e il terrorismo, sviluppare concretamente iniziative di pace e fratellanza con tutti coloro che giungono qui con la volontà di contribuire allo sviluppo economico, sociale e culturale della nostra città e del nostro Paese - ha dichiarato Massimo Todisco, direttore dell'Osservatorio -. È inoltre la prima volta, in Italia, che una moschea si apre alla visita di gente comune di religione non musulmana».
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