Moschea Rossa, forse un’intesa fermerà il blitz

da Islamabad

Sembra imminente un accordo in grado di evitare l’annunciato assalto finale alla Moschea Rossa di Islamabad, nido di estremisti islamici sotto assedio ormai da una settimana. Secondo le autorità pakistane il controllo della moschea, dove sarebbero tuttora asserragliati centinaia di fanatici e probabilmente i loro ostaggi, sarebbe passato nelle mani di elementi appartenenti alla rete terroristica di Al Qaida.
Il responsabile della moschea Abdul Rashid Ghazi ha accettato di trattare ma non è certo se acconsentirà al compromesso finora respinto. In caso di rifiuto, l’esercito interverrà con la forza per arrestare i religiosi e gli studenti radicali che hanno sfidato il presidente generale Pervez Musharraf e scatenato la peggiore crisi del genere in Pakistan, ripresa dalle televisioni di tutto il mondo.

Musharraf, con le incombenti elezioni in autunno, non può permettersi una sconfitta in questa vicenda, che oltretutto gli sta creando difficoltà con uno dei maggiori alleati, la Cina. Tre cinesi sono infatti stati uccisi ieri in un attentato in una zona tribale del Nord Ovest. Pechino ha chiesto a Musharraf di tutelare i suoi cittadini.

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